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[Official Topic] Basket Italiano ed Europeo

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    Quì si inseriranno tutte le news sul BASKET.

    Edited by rossiccio90 - 9/11/2020, 10:11
     
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    Scafati penalizzata: -1
    Longobardi si dimette


    Sconfitta a tavolino e un punto in meno in classifica: è la decisione del giudice sportivo per la sospensione della gara di campionato con Roma dovuta al lancio di oggetti nei confronti degli arbitri. Il presidente del club lascia ma attacca il direttore di gara Paternicò


    ROMA, 19 ottobre 2007 - Sconfitta a tavolino e un punto in meno in classifica. È quanto deciso dal giudice sportivo nazionale della Federbasket in merito all'incandescente finale di ieri sera al PalaMangano, quando un fitto lancio d'oggetti ha costretto gli arbitri Paternicò, Pozzana e Longhi a sospendere l'incontro tra Legea Scafati e Lottomatica Roma sul 67-70 a 7"3 dell'ultima sirena.

    IL COMUNICATO - "Il Giudice Sportivo Nazionale omologa la gara con il risultato di 0-20 - si legge nel comunicato della Fip - perchè a 7" dal termine, la gara è stata definitivamente interrotta a causa delle intemperanze del pubblico di casa fomentato dai comportamenti posti in essere dal presidente sig. Longobardi Aniello (invasione del campo di gioco, comportamento offensivo e minaccioso nei confronti degli arbitri, ritiro della propria squadra dal campo di gioco). Si applica la penalizzazione di un punto in classifica attestata la presenza di dolo nei comportamenti posti in essere dal presidente della società sig. Longobardi Aniello".

    CLASSIFICA - La Lottomatica sale dunque a quota 6 in classifica mentre la Legea di Longobardi, che oggi ha confermato le sue dimissioni dalla presidenza del club campano, scende a 3.

    DIMISSIONI - Il club campano, intanto, fa sapere che "Nello Longobardi, dopo aver rivisto, in mattinata, la gara di ieri, intende confermare le dimissioni irrevocabili da presidente della Società Scafati basket s.r.l., delle quali parlerà approfonditamente in una conferenza stampa martedì mattina". Longobardi, però, "ribadisce di aver assistito a un arbitraggio, dall'inizio alla fine pieno di contraddizioni nell'applicazione delle regole, in particolar modo nell'applicazione della sanzione del fallo antisportivo a discapito dello Scafati Basket, nonchè provocatorio nei confronti di tutto il pubblico di fede scafatese. Avendo ascoltato, in questi giorni, le lamentele di Roma in seguito alla gara di Biella - si legge ancora nella nota del club campano - e rammentando alcune partite degli anni scorsi (vedi Livorno-Scafati di maggio 2001 e Napoli-Scafati di novembre 2001) del signor Paternicò, si spera non ci sia stata premeditazione, per motivi diversi, in questo arbitraggio".
     
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    Cantù sbanca Treviso

    Nell'anticipo della 6ª giornata, la Tisettanta supera 79-78 la Benetton con una tripla di Wood allo scadere. Ai veneti non basta la super coppia Austin-Mesah. Ora i brianzoli sono secondi


    TREVISO, 20 ottobre 2007 - Cantù sbanca il Palaverde per il secondo anno consecutivo, e come nelle scorse due gare di campionato vince di un punto all’ultimo secondo. Decisiva la tripla di Wood allo scadere, che lascia con l’amaro in bocca una Benetton trascinato dalla coppia Austin Mesah-Bonsu (41 punti in due).
    I primi 5’ vedono solo 3 canestri realizzati dalle due squadre, e Cantù 4-2. Treviso con Chalmers al 6’35” si riportava avanti (8-6). L’ultimo minuto del periodo è pirotecnico, Wood e Abukar per due volte danno il vantaggio a Cantù, ma Gigli sulla sirena infila la prima tripla di tutta la gara (fino a quel momento 0/8 Treviso, 0/3 Cantù) per il 18-17 con 8 punti di DerMarr Johnson.

    SUPER AUSTIN - Nel secondo quarto si scatena Mario Austin che dopo uno 0/4 nei primi 10’, piazza 10 punti in un amen conditi da una tripla, e da giravolta all’altezza della lunetta con conseguente schiacciata inchiodata ad una mano: standing ovation. A completare il tentativo di fuga era Maresca che infilava da 3 punti il 36-26 al 17’04”. Sotto i tabelloni vige la legge dei fisici trevigiani, ma DaShaun Wood è uno che non demorde e sa trovare punti, e una giocata da 3 punti andando a sfidare proprio Austin, è al 18’46” Cantù torna a -7 (32-39), che resiste fino al 20’ con Mazzarino che metta la tripla che tiene i canturini a debita distanza (37-44).

    BREAK - Al rientro in campo dopo la pausa di metà gara la Tisettanta aggiusta la mira, e compie il sorpasso. Dopo un paio di giocate del solito Mensah, Treviso perde la bussola e la squadra di coach Dalmonte piazza un 10-0 che al 26’ le permette di condurre sul 56-52 con il sottomano firmato Wood. Gigli buca la retina (59-57) al 28’. Ultimo periodo punto a punto, al 34’ le squadre sono ferme sul 64 pari, poi Cantù passa con Mc Grath al 37’30” (72-71), ma Austin ne fa altri 4 (sono 26 alla fine) a 1’30” dalla fine è +4 Benetton (76-72). Treviso 0/4 dalla lunetta nell’ultimo minuto, e permette a Cantù l’ultimo possesso che sulla sirena regala la vittoria agli ospiti.
     
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    Upim, è crisi profonda
    Avellino domina a Bologna


    Nell'anticipo della 7ª giornata di serie A, per la prima volta nella sua storia l'Air travolge la squadra di Mazzon davanti al suo pubblico: finisce 90-71. Per l'Upim è la quinta sconfitta consecutiva: il pubblico del Paladozza contesta pesantemente


    BOLOGNA, 27 ottobre 2007 - Grazie ad un 2° quarto stellare (30 a 11) all’interno di una scintillante prova di squadra (i cinque del quintetto di partenza in doppia cifra), l’Air Avellino vince per la prima volta nella sua storia in casa della Fortitudo (prima 7 k.o.). Hanno deciso gli strappi dei campani nelle aperture dei primi 3 quarti e l’alta percentuale al tiro (53% dal campo con 11/20 da 3, 55%).

    SOLO MANCINELLI - La prima partenza sprint per Avellino porta i primi frutti al 4’36” col +10 (2-12) grazie alla tripla del folletto Green. Nonostante Mancinelli (l’unico a salvarsi dei suoi, già 10 punti nei primi 10’), la "F" patisce l’aggressività difensiva e l’attacco veloce degli irpini; così solamente dopo i cambi correttivi di Mazzon ad uno sciagurato quintetto di partenza (malissimo Calabria, Jenkins e Cittadini) con Nelson, Torres e Thomas (al 5’), Bologna si riavvicina (20-24 al 10’).

    STRAPPO - Nel 2° quarto l’effetto dei cambi è presto svanito, mentre Avellino replica, con gli interessi, l’avvio fulmineo del match e scappa sul +19 al 15’ (21-40), lasciando il primo canestro della seconda frazione all’Upim solamente al 14’15” col libero di Jenkins (21-38). Gli ospiti, martellanti, proseguono il loro tiro al bersaglio e terminano un incredibile 2° quarto (30-11) con l’impietoso per la Fortitudo 31-54 dell’intervallo.

    ILLUSORIA REAZIONE - La terza frazione non sfugge alla regola dei precedenti; da tre Smith (due volte) e Radulovic scavano un abisso (35-63, +28 Air al 22’23”). Nel momento più nero dei padroni di casa il centro dell’Air Barlacu ruba la palla in palleggio a Nelson e schiaccia in contropiede il massimo vantaggio (45-74, +29 al 24’48”). Sembra finita, tuttavia la rabbia di Mancinelli inizia a regalare punti a pioggia, che sommati alle triple di Jenkins e Calabria infiammano il Paladozza che inizia a sognare sul –13 (65-78 al 35’39”) con Avellino che sembra spegnersi proprio sul più bello.

    CONTESTAZIONE - Sembra, perché dopo l’ultimo acuto Fortitudo col canestro da fuori di Torres (68-79, -11 al 37’13”) i felsinei si perdono dietro ai tanti errori (Jenkins in primis, malissimo in regia con 7 palle perse), mentre l’Air ritrova nel finale i canestri del suo bomber Smith che anticipano di qualche secondo i fischi finali di esasperazione dei tifosi locali per la quinta sconfitta consecutiva della propria squadra.
    Fortitudo: Mancinelli 29, Jenkins 16, Bagaric 7
    Avellino: Green 20, Radulovic 18, Williams 16
     
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    Ginobili esalta San Antonio
    LeBron stecca la prima




    I campioni vincono a Memphis con 30 punti (e 7 assist) dell'asso argentino. James delude e Cleveland è travolta in casa da Dallas. Jefferson trascina New Jersey al successo ai supplementari contro Chicago


    NEW YORK (Usa), 1 novembre 2007 - Cleveland delude contro Dallas, New Jersey supera Chicago mentre San Antonio va a vincere a Memphis.

    Indiana-Washington 119-110 d.t.s.
    Non c’e’ l’infortunato Jermaine O’Neal ma i Pacers fanno comunque bella figura al debutto stagionale e hanno la meglio sui Wizards. La tripla del solito Gilbert Arenas allo scadere dei tempi regolamentari regala a Washington il supplementare, ma nell’overtime i padroni di casa riescono ad avere la meglio.
    Indiana: Dunleavy 25 (4/12, 3/5), Granger, Tinsley 20. Rimbalzi: Granger 13, Dunleavy 12. Assist: Tinsley 8.
    Washington: Arenas 34 (9/17, 1/8), Jamison 27. Butler 19. Rimbalzi: Jamison 16, Haywood 13, Butler 11. Assist: Jamison, Daniels, Arenas 3.

    Orlando-Milwaukee 102-83
    Inizia nel migliore dei modi la stagione per il costoso nuovo acquisto dei Magic, Rashard Lewis. L’ex Seattle, che nella offseason ha firmato un contratto del valore complessivo di 118 milioni di dollari con Orlando, domina l’interessante rookie cinese Yi Jianlian e trascina la squadra della Florida a un comodo successo.
    Orlando: Lewis 26 (5/8, 4/5), Turkoglu 24, Howard 16. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 7.
    Milwaukee: Redd 25 (8/14, 0/5), Simmons 18. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Bogut, Bell 4.


    New Jersey-Chicago 112-103 d.t.s.
    I Bulls aspettano buone notizie da Los Angeles, Kobe Bryant e’ sempre il grande obiettivo di Chicago, ma intanto si devono inchinare davanti ai Nets. New Jersey riceve una sorprendente produzione da Antoine Wright e va a vincere al supplementare.
    New Jersey: Jefferson 29 (4/11, 3/4), Carter 24, Wright 21. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Kidd 13.
    Chicago: Gordon 27 (5/15, 3/10), Deng 22. Rimbalzi: Deng 11. Assist: Duhon 6.

    New Orleans-Sacramento 104-90
    Buone notizie per gli Hornets. Peja Stojakovic, che nello scorso campionato aveva disputato solamente 13 gare, sembra pienamente recuperato e fa la differenza contro i Kings. Brilla anche Chris Paul e New Orleans supera Sacramento.
    New Orleans: Paul 22 (6/11, 1/2), Stojakovic 19, West 17, Chandler 15. Rimbalzi: Chandler 13. Assist: Paul 12.
    Sacramento: Martin 26 (5/13, 2/4), Salmons 22, Garcia 17. Rimbalzi: Garcia 6. Assist: Salmons 9.

    Cleveland-Dallas 74-92
    Dopo una offseason avara di soddisfazioni, i tifosi di Cleveland si aspettavano qualche colpo di mercato ma la dirigenza non e’ riuscita a rinforzare la squadra, il campionato si apre con una brutta sconfitta casalinga per Cleveland. LeBron James incappa in una serata da dimenticare (2/11 dal campo per soli 10 punti) e i Mavericks giocano sul velluto.
    Cleveland: Ilgauskas 17 (8/14). Rimbalzi: Ilgauskas 18, Gooden 10. Assist: James, Gibson 4.
    Dallas: Terry 24 (1/4, 6/8), Stackhouse 17, Nowitzki 15. Rimbalzi: Diop 11. Assist: Nowitzki 6.


    Memphis-San Antonio 101-104
    I Grizzlies lottano ad armi pari con i campioni in carica ma nel finale esce l’esperienza degli Spurs che così portano a casa il successo. Manu Ginobili realizza il canestro decisivo a 32’’ dalla sirena e sul capovolgimento di fronte costringe Rudy Gay allo sfondamento, sigillando così la vittoria di San Antonio.
    Memphis: Gasol 22 (7/15, 1/1), Stoudamire 18, Gay 16. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Miller 5.
    San Antonio: Ginobili 30 (1/5, 5/9), Duncan, Parker 17. Rimbalzi: Elson 11. Assist: Parker, Ginobili 7.

    Denver-Seattle 120-103
    Un ottimo quarto periodo basta e avanza ai Nuggets per avere ragione di Seattle. Il rookie delle meraviglie, Kevin Durant, mette a referto 18 punti al suo esordio nella Nba ma ha bisogno di 22 tiri dal campo, molto buona, invece, la prova di Allen Iverson: 25 punti, 14 assist e sette recuperi.
    Denver: Anthony 32 (7/15, 3/6), Iverson 25, Kleiza 18. Rimbalzi: Camby 15. Assist: Iverson 14.
    Seattle: Wilkins 21 (3/8, 4/6), West 19, Durant 18. Rimbalzi: Collison 11, Petro 10. Assist: Watson 7.
     
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    Bargnani e Toronto super
    Belinelli c'è, ma Warriors ko



    Il Mago ancora migliore marcatore dei Raptors con 21 punti nel successo 106-69 in casa dei Nets. Il romano è anche il miglior rimbalzista, con 6 palloni catturati. Beli gioca 14' nella sconfitta di Golden State con i Clippers 120-114: 5 punti e 3 assist



    EAST RUTHERFORD (New Jersey, Usa) – Contro i New Jersey Nets, che li avevano eliminati l’anno scorso dai playoff, i Toronto Raptors sembrano uno squadrone con ambizioni di altissima classifica: vincono 106-69, con uno scarto di 37 punti (record della franchigia in trasferta), dopo essere stati anche sopra di 42, con sei giocatori in doppia cifra, e Andrea Bargnani miglior realizzatore (21 punti, il suo personale in Nba è di 23, 4/6 da tre e 3/5 da due) e miglior rimbalzista (6). Roba da sgranare gli occhi. Toronto gioca davvero bene, ma come ricorda l’allenatore Sam Mitchell a fine partita: “E’ solo la seconda di campionato, ce ne rimangono altre 80”.
    SUBITO AVANTI - I Raptors prendono il largo all’inizio del secondo quarto (senza Bargnani) con un parziale di 17-2, poi I Nets riescono a rimontare, ma i canadesi chiudono la prima metà 56-41. E nel terzo periodo infliggono alla squadra di casa, che non riesce a riempire la propria arena neppure nella "opening night", la spallata decisiva, con un altro sonante parziale di 18-2. Bargnani nel primo quarto, in meno di un minuto, riempie quasi tutte le caselle fino allora bianche di statistiche: due liberi trasformati, due rimbalzi, un tiro da due e una tripla. Tutto in 56", appunto. Poi combina poco nel secondo quarto e nel terzo commette in maniera quasi incredibile il suo terzo e quarto fallo in appena sei secondi, che lo condannano alla panchina. Rientra comunque nell’ultimo periodo, a gochi ormai fatti, e comincia a bersagliare il canestro dei Nets con precisione chirurgica. A fine partita il romano è contento, ma alla sua maniera dice: "Certo che lo sono, ma soprattutto per come abbiamo giocato in difesa. La partita l’abbiamo vinta lì. Io miglior rimbalzista? Sì, ma ne ho catturati sei, mica sono tanti. E poi la maggior parte dei miei punti li ho fatti quando la partita ormai era già decisa". Insomma, rimane con i piedi ben saldi a terra. Ma rispetto al Bargnani, matricola anche delle ultime settimane del campionato scorso, sembra un giocatore trasformato. Dice il g.m. Maurizio Gherardini: "Ha acquisito grande fiducia nei suoi mezzi e i compagni avvertono questo cambiamento e gli passano molto più spesso la palla".
    Toronto: Bargnani 21 punti (3/5; 4/6; 6 rim; 1 ass; 1 p.r.); Bosh 15 (4/6; 1/1; 5 r; 2 as; 1p.r.; 2 stop)
    New Jersey: Jefferson 27 (6/11; 2/3; 5 rim; 2 ass); Krstic 9 (4/10; 4 rim; 1 ass.)
    BELINELLI - I Warriors devono rimandare l’appuntamento con il primo successo della stagione. Golden State si concede troppe pause a Los Angeles contro i Clippers e alla fine viene sconfitta 120-114. Una partita strana, nella quale i Warriors alternano momenti di ottimo basket a lunghissime pause. La gara si decide nell’ultimo quarto, quando gli ospiti, avanti 95-94, subiscono un parziale di 13-0 che li fa traballare. Tutti si aspettano la resa di Baron Davis e compagni, invece Golden State reagisce con orgoglio e torna in partita piazzando un altro break importante di 17-6, arrivando al –1 (113-112) a 1'31" dalla sirena. Due canestri consecutivi dall’elevato quoziente di difficoltà firmati da Cuttino Mobley però regalano il successo ai Clippers. Marco Belinelli fa la sua parte, e dopo cinque minuti poco memorabili a cavallo tra il primo e il secondo quarto, che coincidono, non certo per colpa dell’azzurro, spesso dimenticato in attacco, con un brutto passaggio a vuoto dei Warriors, si riscatta nel secondo tempo. Belinelli, infatti, torna sul parquet a 5’28’’ dalla fine del terzo quarto con Golden State sotto di cinque punti e si guadagna gli applausi di Don Nelson con una serie di buone giocate sia in attacco che in difesa. L’ex bolognese trova un bel canestro in contropiede, poi offre due ottimi assist (bello soprattutto il primo ad Andris Biedrins) per poi trovare in apertura dell’ultimo quarto la tripla del –1. Quando il rookie di Golden State torna in panchina la squadra di Los Angeles prende decisamente il sopravvento, prima di subire però il ritorno di Golden State. Coach Nelson si può consolare con i progressi di Marco Belinelli e l’ottima prova in attacco di Kelenna Azubuike (33 punti, suo massimo in carriera). La frontline di Golden State però non riesce a limitare un eccellente Chris Kaman il quale domina la zona pitturata. Marco Belinelli chiude la sfida dello Staples Centre con i Clippers con cinque punti (1/2 da due e 1/3 da tre) e tre assist in 14’ di gioco.
    Los Angeles Clippers: Kaman 26 (9/19), Mobley 21, Thomas 20, Maggette 16. Rimbalzi: Kaman 18. Assist: Knight 9.
    Golden State: Azubuike 33 (10/14, 2/3), Davis 22. Rimbalzi: Davis, Azubuike 8. Assist: Davis 11.
     
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    Terry strappa il derby texano


    Houston battuta 107-98, non senza fatica da Nowitzki e soci che stentano per tre quarti di gara, poi nell’ultimo periodo Terry, partito dalla panchina, inserisce la quarta e agguanta il successo



    NEW YORK, 6 novembre 2007 - Avery Johnson in questo inizio di stagione sembra voler puntare sul portoricano Jose Barea (anche per via dell’infortunio di Devin Harris il quale però potrebbe tornare presto a disposizione del tecnico texano), promosso un po’ a sorpresa playmaker titolare. Ma nel derby texano contro i Rockets a fare la differenza ci pensa il veterano Jason Terry, il quale anche partendo dalla panchina riesce ad essere decisivo. Dallas fa fatica contro Tracy McGrady e compagni per tre quarti di gara, poi nell’ultimo periodo Terry inserisce la quarta e i Mavericks scappano via. Alla fine la squadra di coach Johnson vince 107-98 e prende il largo grazie al parziale di 14-4 all’inizio dell’ultimo quarto. T-Mac non delude ma dopo tre quarti eccellenti (28 dei suoi 35 punti arrivano prima del quarto periodo) nell’ultima frazione si nasconde un po’ e Houston paga dazio. “Jason oramai non mi sorprende più – confessa il tecnico dei Mavericks Avery Johnson – siamo fortunati a poter contare su un giocatore come lui. Nel quintetto titolare o dalla panchina non fa differenza, alla fine lui produce sempre”. Dirk Nowitzki non tira benissimo dal campo (7/20 per l’Mvp) ma nell’ultimo quarto si fa apprezzare per alcuni ottimi movimenti in attacco e alla fine chiude con 19 punti. Deve ancora prendere le misure con il basket Nba, invece, l’argentino Luis Scola. L’ex stella del Tau, infatti, nonostante i suoi grandi mezzi tecnici sembra spesso spaesato e non riesce a trovare ritmo in attacco. Nulla di trascendentale, naturalmente, la transizione alla pallacanestro Nba, infatti, non e’ facile per nessuno.

    Dallas: Terry 31 (9/12, 2/5), Howard 21, Nowitzki 19, Stackhouse 16. Rimbalzi: Diop 13. Assist: Nowitzki, Stackhouse, Terry 5.

    Houston: McGrady 35 (11/26, 1/5), Yao Ming 21. Rimbalzi: Yao Ming 11. Assist: McGrady 8.
     
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    Bargnani, che peccato
    Belinelli comparsa al Madison



    Il Mago è protagonista con 20 punti (5/9 da tre) ma Toronto si arrende a Dallas a uno stratosferico Nowitzki (32, 4 triple in 101"). Il bolognese raccoglie pochi minuti nel successo di Golden State sui Knicks, duramente contestati dal pubblico


    NEW YORK, 21 novembre 2007 - Un buon Andrea Bargnani non basta ai Raptors che incassano un’amara sconfitta a Dallas, Marco Belinelli, invece, fa solo da comparsa ma i suoi Warriors sbancano il Madison Square Garden.


    Dallas-Toronto 105-99
    La partita dei rimpianti per i Raptors. Toronto a Dallas gioca un tempo, il primo, da favola, mette alle corde i Mavs andando avanti anche di 24 punti poi però subisce il ritorno dei padroni di casa che si avvicinano con un parziale di 12-0 prima del riposo, poi nel terzo quarto cambiano marcia e riprendono i Raptors. Dirk Nowitzki con la sua squadra in difficoltà decide di togliere le castagne dal fuoco e diventa immarcabile nelle battute finali del terzo quarto realizzando quattro triple consecutive in 101’’. Una volta tornati davanti i Mavs difendono il vantaggio dal ritorno dei Raptors e portano a casa un successo che, dopo la loro partenza ad handicap, sembrava quanto mai improbabile. Andrea Bargnani torna in carreggiata disputando finalmente una signora partita. Sam Mitchell lo mette in quintetto e l’azzurro ripaga la scelta del suo allenatore disputando un grandissimo primo quarto chiuso con tre triple delle sue e 11 punti a referto.
    All’inizio del secondo quarto l’azzurro spinge i Raptors al +17 con un’altra tripla, poi torna in panchina ma Toronto riesce comunque a tenere a distanza i Mavericks. Almeno fino a quando sale in cattedra Devin Harris il quale spinge Dallas al parziale di 12-0. Andrea rientra e realizza un altro canestro dal perimetro così Toronto va al riposo avanti 55-41. Nella ripresa però la musica cambia completamente. Nowitzki in attacco fa quello che vuole e Toronto inizia a sporcare le proprie percentuali al tiro. Toronto va in difficoltà anche perché Bargnani viene un po’ dimenticato in attacco. Chris Bosh prova a tenere a galla gli ospiti ma la frittata e’ fatta. Una volta avanti Dallas non concede più nulla e Toronto deve così incassare una sconfitta che lascia l’amaro in bocca. Andrea Bargnani chiude con 20 punti (2/5 da due, 5/9 da tre e 1/1 ai liberi), cinque rimbalzi e un assist in 33’ di gioco.
    Dallas: Nowitzki 32 (8/13, 4/6), Terry, Harris 19, Howard 15. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Terry 5.
    Toronto: Bosh 31 (12/22), Bargnani 20. Rimbalzi: Bosh, Moon 12. Assist: Calderon 6.


    New York-Golden State 82-108
    L’esordio al Madison Square Garden per Marco Belinelli non sarà memorabile da un punto di vista statistico ma sicuramente l’azzurro non se lo dimenticherà tanto facilmente. Se non altro per la vibrante contestazione del pubblico a Stephon Marbury prima, fischiato a ogni occasione, una volta addirittura mentre parte in contropiede, e a Isiah Thomas poi. Il coach dei Knicks per tutto il secondo tempo deve subire il coro “Fire Isiah” dei tifosi di New York disgustati dall’ennesima prova imbarazzante offerta dalla propria squadra, che per l'occasione aveva tra gli spettatori anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon. Golden State, trascinata da un ottimo Baron Davis, fa la sua onesta partita ma nulla di più. Però basta e avanza per dominare una squadra, i Knicks, piena di contraddizioni che sembra aver abbandonato il proprio allenatore visto che decide di giocare senza la minima intensità.
    I Warriors cambiano marcia a metà del primo quarto, e non si guardano più indietro, tenendo i Knicks a distanza di sicurezza. Don Nelson si ricorda di Marco Belinelli e lo manda sul parquet a nove minuti dalla fine del secondo quarto. Il bolognese appena tocca il suo primo pallone in attacco (passano tre minuti, visto che Davis e Monta Ellis tentano con troppa frequenza la conclusione personale) firma una tripla dall’alto quoziente di difficoltà. Il tempo di fallire un’altra conclusione dalla lunga distanza e di non trovare la retina da sotto, dopo un eccellente movimento spalle a canestro, e Beli torna in panchina. Poi a 53’’ dal riposo Don Nelson lo rimette in campo ma non succede più nulla. Nella ripresa Golden State domina e il Garden si spazientisce. Belinelli si deve accontentare degli ultimi due minuti di garbage time ma perlomeno può festeggiare la terza vittoria consecutiva dei suoi Warriors. L’ex stella della Fortitudo chiude con tre punti (0/2 da due e 1/2 da tre) in nove minuti di gioco.
    New York: Marbury 18 (5/10, 1/4), Crawford, Randolph 15. Rimbalzi: Randolph 16, Richardson 10. Assist: Marbury 5.
    Golden State: Davis 31 (7/14, 4/6), Jackson 23, Pietrus 16. Rimbalzi: Pietrus, Davis, Azubuike, Jackson 6. Assist: Jackson, Davis 7.
     
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    Colpo Avellino a Udine Roma passeggia con Biella
    Anticipi della 4ª giornata: Snaidero punita in casa 67-89 da un'Air sempre più protagonista all'ottavo successo esterno. Prosegue il momento positivo della Lottomatica: prima Hawkins e poi Ray affondano un Angelico volenterosa. Finisce 94-80

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    MILANO, 28 gennaio 2008 - Vola l'Air Avellino. Nell'anticipo della 4ª giornata di ritorno di serie A espugna per 89-67 (23-24, 44-40, 60-59) il parquet della Snaidero Udine. Grande prova fra gli irpini di Radulovic, autore di 19 punti, con Smith, Righetti e Williams. Male i friulani, dove si salva solo Sales (19 punti). Vittoria senza problemi anche per Roma, che dopo aver espugnato Barcellona in Eurolega, conquistando la qualificazione alle Top16, fa festa anche in campionato dove s'impone per 94-80 sull'Angelico Biella. Bene Hawkins con 19 punti ma anche Allan Ray fa il suo con 18 punti, 6 rimbalzi e 5 assist.
    Snaidero Udine-Air Avellino 67-89
    di Marco Ballico
    Altra super vittoria della Air, che sbanca Udine con l'ottava vittoria esterna della stagione. Avvio fulminante di Avellino: 0-13 sul tabellone dopo 3' con due triple di Radulovic, 5 punti di Smith e un gancetto di Williams. Il primo canestro della Snaidero è di Sales che trova poi energia dalla panchina con Schultze, Vetoulas e Antonutti e risale fino al sorpasso di fine primo quarto: tripla di Sales ed è 24-23. Il buon momento della Snaidero continua: 30-24 al 13' ma, con Williams in panchina con 3 falli dal 14', Boniciolli pesca Bryan: 9 punti, 5 rimbalzi, 5 falli subiti, 18 di valutazione all'intervallo e Avellino è avanti di 4: 40-44. Si riparte punto a punto, con Williams di nuovo in campo. Ma è Sales a vincere il duello personale e a dare un piccolo vantaggio a Udine: 59-55. Avellino però è sempre lì: clamoroso 0-16 di parziale prima e dopo l'ultima pausa e +12 (59-71) al 34'. Di Giuliomaria e Allen (l'unico a giocare per la Snaidero nel finale) ricuciono ma Williams ritorna padrone e Marques Green mette una ciliegina di classe: 64-77 a -4'29" ed è già la fine.
    Snaidero: Sales 19, Allen 15, Antonutti 9
    Air: Radulovic 19, Williams 16, Smith 15
    Lottomatica Roma-Angelico Biella 94-80
    di Marco Spiridigliozzi
    La Lottomatica Roma batte senza particolari affanni l'Angelico grazie ad un primo tempo di grande intensità difensiva e ad un attacco preciso ed ordinato. Biella, tradita dai suoi americani nei primi 20 minuti, non ha saputo far altro che tentare di limitare i danni. Gara senza storia sin dai primi minuti, grazie alla decisa partenza dei capitolini, guidati in campo da un Hawkins preciso in attacco e attento in difesa e aiutato da capitan Tonolli capace di rubare palloni e di catturare rimbalzi preziosi. Al termine della prima frazione, padroni di casa avanti per 25-17, vantaggio che aumentava proprio grazie ad una difesa blindatissima dei romani. Nel cuore della seconda frazione "showtime" al Palalottomatica grazie alle triple in sequenza di Hawkins, Gabini e Gagalouidis ispirate da uno spettacolare Allan Ray, capace di sforzare assist si sopraffina eleganza. Dal 28-19 si passa al 44-22 firmato De La Fuente, break che chiudeva di fatto la gara anche se mancava ancora metà partita. Alla pausa lunga, Roma avanti per 55-35. Al ritorno in campo era pura accademia, con i capitolini che mollavano leggermente di intensità, urtando sensibilmente coach Repesa, e con Biella che tornava a vista grazie ad un parziale di 10-4 firmato Bell e Elder B.J. Sul 62-50 per i padroni di casa, la Lottomatica decideva di tornare a spingere sull’acceleratore e di scappare via per non rischiare oltre il lecito: Allan Ray segnava da ogni angolo del campo e la Virtus tornava su un più tranquillo 81-63. Roma, in folle, chiudeva sul 94-80.
    Lottomatica Roma: Hawkins 19, Allan Ray 18 e Ukic 15
    Angelico Biella: Elder B.J. 23, Pinkney 11, Bell e Hunter 10

    Fonte: http://www.gazzetta.it
     
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    Touré rilancia Cantù


    I brianzoli superano 73-64 Napoli nel primo anticipo della 27ª giornata e restano in piena corsa per i playoff. Il francese e Wood top scorer con 18 punti. Alle 21 si gioca Biella-Teamo

    MILANO, 15 marzo 2008 - Due gli anticipi in programma oggi nella 27ª giornata di serie A:
    Tisettanta Cantù-Eldo Napoli 73-64
    di Pietro Terraneo
    La Tisettanta sfata il tabù Napoli (4 sconfitte consecutive) punendo una Eldo mai entrata veramente in partita. Senza anima, con ben poca voglia di difendere e con tanta,troppa confusione in attacco, gli uomini di Bucchi, alla seconda sconfitta consecutiva in trasferta, sembrano aver perso quella continuità che aveva permesso loro di sognare i playoff. Lontani anni luce, se la strada intrapresa è quella messa in scena al Pianella. Per contro gli uomini di Dalmonte, quattro in doppia cifra, impiegano ben poco per mettere in cassaforte due punti importantissimi in chiave playoff. Grazie a Toure (doppia doppia per l'ex milanese, 33 di valutazione, la migliore dell'intero lotto) la Tisettanta trova i canestri che chiudono la gara da Mazzarino e Wood. Per Napoli, una sola volta avanti nel punteggio (21-24 al 17'), solo tanta confusione in campo con individualità a volte eccessive. "Ventiquattro ore sono poche per raggiungere una concentrazione ottimale" è la sintesi di un telegrafico Bucchi a fine gara.
    Cantù: Touré 18, Wood 18, Mazzarino 14
    Napoli: Monroe 19, Jones 13, Malaventura 13
    Angelico Biella-Siviglia Teramo ore 21
     
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    Napoli condanna Scafati


    L'Eldo, in maglia rosa in omaggio alla Gazzetta, vince il derby sulla Legea che domani potrebbe retrocedere matematicamente. Rocca e compagni protestano per i ritardi nei pagamenti e rinunciano simbolicamente a giocare la prima azione della partita


    Eldo Napoli-Legea Scafati 69-59

    Napoli risponde sul campo ai problemi nel pagamento degli stipendi, vincendo il derby campano che potrebbe condannare Scafati alla retrocessione in Legadue: una vittoria domani della Virtus Bologna ne darebbe la matematica ufficialità. Quintultima contro penultima, la pesante difficoltà psicologica di entrambe le squadre si è riflessa nell'andamento di una gara vissuta sull'altalena, tra i passaggi a vuoto ora dell'una e ora dell'altra squadra. La Eldo era scesa in campo con una maglia da gioco celebrativa tutta rosa, come già aveva fatto la Phard campione d'Italia femminile, in omaggio al nuovo formato tabloid full color della Gazzetta dello Sport. Ma la situazione di Napoli non è certo tutta "rosa" e fiori. Prima della gara il capitano napoletano Rocca ha letto un comunicato in cui ha esternato il "senso di incertezza e disagio per il ritardo nei pagamenti concordati": in segno di protesta, nella prima azione della gara la Eldo ha fatto trascorrere i 24 secondi a disposizione senza nessuna giocata, solo palleggiando fino alla sirena.
    Non sta meglio Scafati, e tutto questo in campo si vede, in un primo quarto giocato in un'atmosfera surreale. Un esempio su tutti: i migliori realizzatori delle due squadre, Jones e Hatten, dopo due quarti e mezzo hanno 1/15 in due al tiro. Il 14-2 di Scafati nei primi tre minuti, con il grande inizio di Datome e le triple di Wilson, sembrava dire che la Legea era immune da tutto questo. Napoli piano piano si accende intorno a Rocca e Monroe e Scafati invece si spegne nel battibecco tra Williams e Calvani al 7'. La crescita in difesa fa salire l'intensità e la fiducia della Eldo, che concede due canestri in quattro minuti a una Legea che comincia a smarrirsi azione dopo azione, fino al naufragio: 30-4 in 10' il break della Eldo, quando trova spalle valide (su tutti Malaventura) a un Monroe da 16 punti in 15', toccando il 46-27 al 18'.
    In controllo assoluto con il 5/6 da tre nel secondo quarto, Napoli torna dall'intervallo trasformata e di nuovo inconsistente: 6 punti nel terzo periodo, un solo canestro in nove minuti. Parti rovesciate, i recuperi che danno fiducia sono quelli di Scafati, che accanto alla continuità di Wolkowyski ritrova qualche lampo di Hatten: 17-3 il parziale col canestro di Datome che apre il quarto periodo sul 52-50 che significa gara riaperta. In realtà, sbagliata due volte la tripla del sorpasso, Scafati si inabissa di nuovo in quattro minuti di digiuno dal campo: 7-0 Napoli, e l'mvp Monroe la chiude con la schiacciata del 65-54 a 100 secondi dalla fine.
    Napoli: Monroe 27, Rocca 14, Malaventura 12
    Scafati: Datome 16, Wolkowyski 13, Wilson 11

    Snaidero Udine-Lottomatica Roma ore 20.30

    Scavolini Pesaro-Pierrel Capo d'Orlando ore 21
     
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    Roma 2ª, Upim ai playoff
    Treviso perde l'Eurolega


    La Lottomatica vince a Casalecchio contro la Virtus e precede Avellino, Montegranaro, Milano, Capo d'Orlando, Cantù e Fortitudo Bologna. Pesaro chiude nona, Treviso è decima


    MILANO, 27 aprile 2008 - Si è conclusa la regular season. Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale dei playoff: Siena (1)-Fortitudo Bologna (8), Montegranaro (4)-Milano (5), Roma (2)-Cantù (7), Avellino (3)-Capo d'Orlando (6). Treviso fallisce l'aggancio al nono posto che avrebbe voluto dire Eurolega, Scafati e Varese retrocedono in Legadue.



    Montepaschi Siena-Pierrel Capo d'Orlando 103-46

    Siena fa le prove generali di Final Four e, travolgendo Capo d'Orlando, stabilisce il nuovo record di vittorie in campionato, 31 su 34. La partita dura due minuti, perchè dopo lo 0-4 iniziale di Wojcik Capo d'Orlando sparisce e sul campo resta una squadra sola. In 16 minuti la Pierrel trova un solo canestro dal campo, la Montepaschi nel frattempo ci costruisce uno spaventoso parziale di 57-3. Devastante. McIntyre, alla prima partita dopo l'operazione alla caviglia di tre settimane fa, è in campo subito con una voglia matta di giocare e mette in campo un primo quarto da 9 punti e 5 assist, la maggior parte dei quali a innescare Eze, 10 punti e 3 stoppate nei primi 10' (30-6). Ma è così per tutti: Ilievski entra e segna 7 punti in quattro minuti (37-7 al 13'), Lavrinovic 10 subito (48-7), Diener 12 senza alcuna pietà per gli ex compagni (57-7), compresi i liberi per l'espulsione di frustrazione di Beck. Al ritorno in campo sono Sato e Thornton a spingere fino all'82-17 al 27', sebbene il massimo divario arrivi sull'89-20 di Carraretto sul finire del terzo parziale. Poi Siena toglie il piede dall'acceleratore.
    Siena: Lavrinovic 19, Eze 17, Sato 14
    Capo d'Orlando: Ndoja 11, Wallace 11, Wojcik 10



    La Fortezza Bologna-Lottomatica Roma 62-66

    Aria di vacanza e poco pubblico a seguire l’ultimo atto della stagione negativa della Virtus che perde pure l’inutile sfida contro la Lottomatica. Successo pesante invece per una brutta Roma che chiude così al secondo posto la stagione regolare. Annata chiusa per Bologna, ed è già tempo di voti. Prima della partita i tifosi bianconeri hanno dato i loro con un eloquente striscione: 1 alla squadra (senza cuore, orgoglio e dignità), 0 alla società (paragonata a un circo). La squadra laziale, in teoria più motivata, rimane in sordina fino al 15’ (27-20), quando guidata da Lorbek (9 punti nel secondo quarto) assesta un parziale di 14-2 chiudendo in vantaggio all’intervallo (29-34). L’intensità è termine sconosciuto, gli errori anche marchiani si sprecano, così a Roma basta sorreggersi sempre sulle spalle dell’mvp di giornata per rimanere avanti senza strafare (42-47 al 30’). Nell’ultima frazione i capitolini scherzano col fuoco e subiscono il sorpasso a più riprese, arrivando sul 62-62 al 39’. Al 39’04” Lorbek fa 2/2 ai liberi (62-64), Anderson sbaglia l’entrata e Hawkins prende il rimbalzo, il fallo e con un 2/2 dalla lunetta chiude la gara.
    Bologna: Best 18, Giovannoni 13, Chiacig 10
    Roma: Lorbek 32, Hawkins 13, De la Fuente 8



    Scavolini Pesaro-Air Avellino 87-81

    Avellino è terza, Pesaro fuori dai playoff. La Scavolini perde la partita che vale una stagione, dopo averla giocata fino alla fine ma non al meglio delle sue possibilità. Troppa carica si è trasformata in pressione. Gara in equilibrio da subito, con parziali equivalenti: 18-17, 26-25. Il primo punto di Green arriva su tiro libero dopo 14’ di partita, l’Air tiene bene insistendo sui lunghi, in particolare Williams e Campbell. Il gioco fisico imposto da Avellino ha la meglio in alcuni tratti, Hicks e gli altri restano vivi con i tiri pesanti così la partita fatica a trovare un vero padrone. Myers parte ancora di rincorsa e viene premiato dalla sua società per punti e presenze in Serie A. Senza squilli di tromba si va all’intervallo lungo, con cifre similari ma nessun acuto, Eric Williams escluso. Continui ribaltamenti di fronte: 42-48, 51-50 nel terzo periodo. L’ultimo quarto comincia in perfetta parità, lo strappo esterno arriva a 5’ dalla doccia, con gli irpini in vantaggio 76 a 66. Al 37' il tabellone recita 68-79, i verdi sono superiori su ogni fronte. Pesaro ci mette tutto il cuore e la grinta possibile (75-79), ma non c’è più tempo. Dagli altri campi non arrivano notizie incoraggianti, per Pesaro è la fine della corsa.
    Pesaro: Hicks 26, Slay 14, Clark 11
    Avellino: Williams 24, Green 18, Radulovic 13



    Premiata Montegranaro-Snaidero Udine 90-82

    Priva di Penberthy, ma con la tranquillità di chi non ha più nulla da chiedere a questa stagione, la Snaidero ha reso la vita difficile alla Premiata. Velocità, semplicità e muscoli sono gli ingredienti della ricetta preparata dal coach dei friulani Pancotto, da queste parti di casa, e l’avvio di Udine spiazza tutti. Parziale di 0-9, con Di Giuliomaria che si fa sentire sotto alle plance. I primi canestri locali portano la firma di Minard (liberi dopo 2’48’’). Thomas prova a ricucire, ma Amoroso si carica subito di falli. L’ingresso di Lechtaler si rivela provvidenziale e Montegranaro annulla lo svantaggio (14-15). La reazione friulana è firmata da Allen, alla sua ultima gara, e Antonutti: mediamente Udine resta sempre avanti di 7 punti. Nel secondo parziale Amoroso migliora le sue brutte percentuali dal perimetro e anche grazie all’apporto di Ford la Premiata mette avanti la testa per la prima volta (35-34 al 15’ e 30”). Udine inizia a sbagliare, Pancotto predica la calma, prova la zona con l’ingresso di Vetoulas, ma prima della pausa lunga Montegranaro scava il solco: 51-44. Prese le misure (leggere intensità difensiva), i marchigianitengono a distanza gli avversari palesando solidità in ogni zona del campo (60-50, massimo vantaggio al 25’) intravedendo il 22° successo. Udine però prima galleggia e resta in partita, poi rosicchia qualcosa, ritrova quell’incisività che aveva caratterizzato il suo sorprendente avvio e torna avanti a fil di sirena (triple di Di Giuliomaria e Vetoulas). Bella partita. Ma come spesso avvenuto in questa memorabile regular season, Montegranaro sa piazzare il colpo di coda. Vitali e Thomas ritrovano sicurezza e vincendo i personali duelli con Hill e Green conducono in porto la Premiata.
    Montegranaro: Ford 24, Minard 13, Amoroso 12, Thomas 12
    Udine: Di Giuliomaria 19, Green 12, Schultze 11



    Armani Jeans Milano-Upim Bologna 92-96

    La Fortitudo ritrova i playoff dopo un anno di digiuno a partita ormai finita da qualche minuto. Il sacco del Forum vale oro nel momento in cui da Pesaro arriva la notizia della vittoria di Avellino su Pesaro. In campo esplode la festa bolognese con la Fossa dei Leoni che grida con un oceano di ottimismo: "Vinceremo il tricolor". All'inizio è una sfida personale tra Forte (11 punti in 10') e Vukcevic (8 punti alla prima sirena), tiratori abili in ogni contesto, ancor più quando le difese non mordono. Caja allarga le rotazioni, dando subito minuti importanti a Di Bella, Shaw e Katelynas: l'unico punto fermo Gallinari (poco ispirato) su cui Janicenoks difende con ordine. La Fortitudo spacca il match a inizio secondo quarto con il sedicesimo punto di Forte (tripla) in soli 13': 32-26 per Bologna che diventa, in un batter di ciglia, 37-26 con il trepunti di Jenkins e l'ennesima penetrazione di Forte, implacabile davanti alle marcature soft. Milano ricomincia a pompare ossigeno quando Caja ributta in campo Vukcevic: una sua tripla scuote l'Olimpia che va al riposo sul -8 (40-48). Dopo il primo tempo show di Forte (21 punti), l'Upim trova guizzi e triple da Janicenoks e Mancinelli per un nuovo allungo (64-50) al 26'. Quello decisivo.
    Milano: Vukcevic 25, Gallinari 19, Booker 14
    Bologna: Forte 31, Mancinelli 21, Jenkins 19



    Solsonica Rieti-Tisettanta Cantù 83-86

    Al PalaSojourner è una partita vera. L'infarto rischia di venire a Dalmonte quando il più sembrava ormai fatto e l'appuntamento con la post season centrato. Ma con Cantù sopra di 10 (63-73) a 2'21'' dalla fine Rieti torna in partita: antisportivo di Fitch, tecnico alla panchina della Tisettanta, espulsione di Brown in un colpo solo. E la Solsonica è a -2 (80-82) a 10 secondi dalla fine, addirittura a -1 (83-84) a 3 secondi e spiccioli dalla sirena. Poi Wood mette i liberi del +3 sul fallo immediato della difesa reatina. L'ultimo tentativo dall'arco di Hurd non va a bersaglio. C'era voluto poco del resto per capire che l'accesso ai playoff Cantù avrebbe dovuto sudarselo sul serio, anche se, per la Sebastiani ormai salva non ci sono altri obiettivi da inseguire. Perché Rieti c'è e ci sarà. "Appuntamento all'anno prossimo", dice il presidente della Sebastiani Gaetano Papalia, segno che il chiarimento di giovedì tra la società reatina e i giocatori per il ritardo nel pagamento degli stipendi non ha lasciato strascichi. La sorpresa si chiama Massimiliano Rizzo nello starting five della Solsonica: 38 anni, alla sua prima partenza stagionale in quintetto. Due punti e due rimbalzi d'attacco sono il biglietto da visita di uno che si cucì lo scudetto al petto ai tempi di Caserta. Mentre le gabbie difensive disegnate da Lardo (uomo, 3-2 e box and one) creano qualche fastidio a una Tisettanta che trova soprattutto dall'arco le soluzioni migliori. Ma senza mai riuscirsi a scrollare di dosso l'inseguimento della Solsonica (+8 sul 29-37 il massimo vantaggio nei primi venti minuti). Un muro contro muro che la Tisettanta riesce a sfondare nella parte finale del terzo quarto con il risveglio di Wood, la costanza di Mazzarino e la precisione di Fitch. Poi il finale thriller. Alla fine è festa per tutti.
    Rieti: Finley 27, Hurd 22, Smith 9
    Cantù: Fitch 20, Mazzarino 19, Wood 16



    Benetton Treviso-Siviglia Teramo 88-72

    La tipica gara in cui una squadra si gioca una stagione (la Benetton, alla disperata ricerca del lasciapassare per l’Eurolega), mentre l’altra non ha davvero più nulla da chiedere al campionato (la Siviglia, già in vacanza). Partita mai in discussione, quindi, con Treviso che fa il suo dovere fino in fondo e Teramo che cerca di dare un senso a questa gita nel Nordest. La Benetton prova ad andare via subito con due triple di Gaines, ma Teramo vuole giocare sul serio: Yango con due tiri dalla media riavvicina gli abruzzesi sul 10-9. Poi la Siviglia spegne la luce per un pezzo, schiacciata dalle potenti motivazioni trevigiane: 10-0 il parziale per i veneti (con pregevoli giocate di Mensah-Bonsu), e ci vuole qualche minuto a Poeta per riportare i suoi in carreggiata. Ma il playmaker di Battipaglia non trova grandi aiuti dai compagni, e la difesa di coach Bianchi fatica a tenere il quintetto trevigiano, dove una volta tanto sembrano tutti pericolosi. Al 15’ il contropiede fulminante di Soragna segna il primo strappo significativo, sul 36-19. Ricuce ancora la Siviglia (fino al –10 con cui si chiude il primo tempo): un po’ perché Treviso si abbiocca, un po’ perché Brown comincia a metterla. Si rientra dagli spogliatoi e Chalmers piazza l’ennesima accelerazione, portando Treviso ancora sul +17. La partita si chiude praticamente qui. Come la stagione di entrambe le squadre.
    Treviso: Chalmers 25, Mensah-Bonsu 13, Austin 12
    Teramo: Poeta 18, Brown 16, Adams 9, Yango 9


    Eldo Napoli-Angelico Biella 76-75
    A breve la cronaca del match
    Napoli: Rocca 26, Fevola 16, Blums 10
    Biella: Hunter 15, Elder 13, Jerebko 12



    Cimberio Varese-Legea Scafati 76-82

    In una serata di brutto basket, con errori a go go (solo 39% al tiro per Varese), Cimberio e Legea si prendono sotto braccia e abbandonano insieme il massimo campionato. L'unico elemento di, sia pur limitato interesse, era la difficile corsa della squadra di Bianchini (contestato) a recuperare il -26 dell'andata per puntare a un penultimo posto eventualmente utile in caso di ripescaggio. A rendere vano ogni aspirazione dei biancorossi di casa ci ha però pensato l'ex Brabauskas: nel momento del primo tentativo di break varesino con Galanda in evidenza (16-12 al 6'), l'esterno lituano ha pescato dal suo repertorio due triple consecutive così da mettere avanti nel punteggio il quintetto campano. Per la formazione di Calvani buone cose anche da Hatten - protagonista dell'allungo vincente nel quarto periodo - e da un Wolkowyski sul cui scout sono finite ben 4 stoppate. Un consiglio: in settimana gustatevi sugli highlights della Legabasket l'impressionante stop dell'olimpionico argentino ai danni di Holland lanciato tutto solo in contropiede. Di gran lunga, la miglior azione difensiva dell'anno a Masnago!
    Varese: Holland 21, Galanda 17, Brown 11, Lloreda 11
    Scafati: Hatten 21, Babrauskas 17, Killingsworth 11
     
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    Avellino e Roma, partenza ok


    Serie A, playoff: in gara-1 dei quarti di finale, una super prestazione di Williams trascina l'Air al successo su Capo d'Orlando. Molto più agevole la vittoria della Lottomatica su Cantù: brillano Ukic, Lorbek e Fucka. Martedì gara-2 a campi invertiti



    MILANO, 11 maggio 2008 - Seconda giornata dei quarti di finale dei playoff in serie A. Alle vittorie di Siena e Montegranaro, si aggiungono quelle di Roma e Avellino. Martedì gara-2 a campi invertiti.



    Lottomatica Roma-Tisettanta Cantù 85-59

    Le idee ci sono e Dalmonte ce le ha chiare in mente. Ci prova con la box and one a mettere subito sotto pressione Roma e il gioco a Cantù riesce a tratti davvero bene. Ma se una cosa gara-1 al PalaLottomatica è riuscita a dimostrarla è che, se nella serie con la Tisettanta la Virtus gioca da Virtus, il cammino verso la semifinale può essere davvero tutto in discesa. Il primo passo Repesa lo compie stando attento alla continuità di gioco più che al gioco in sé. Perché se la concentrazione è quella giusta, anche nei momenti di difficoltà Roma è in grado di contenere senza danni il talento di Fitch, l'esperienza di Mazzarino e l'agilità di Francis. Quanto basta per chiudere sull'85-59 una partita rimasta aperta solo venti minuti e archiviata dalla Lottomatica nel terzo periodo. Dalmonte apre affidandosi alla tattica, con Wood alle calcagna di Ukic e il resto della truppa a zona. E' un primo quarto senza strappi, in cui si tira poco e male dall'arco da una parte e dall'altra. Non resta allora che cercare alternative nel pitturato, dove Francis (6 punti) fa valere il suo atletismo e Gregor Fucka (7) dispensa lezioni di esperienza e senso della posizione. L'allungo Roma lo piazza tra il primo e il secondo quarto con un break di 12-0 per il +12 (26-14). Ma Cantù è ancora viva. Per tornare in partita la mossa di Dalmonte è ancora una volta la box and one. E la scelta paga se è vero come è vero che dal -15 (32-17) la Tisettanta va al riposo sotto di appena 6 punti (42-36) grazie al Sunday Night Show del "cardinale" Mazzarino (3 triple in sequenza). Ma quando Cantù è costretta a fare i conti con la situazione falli del reparto lunghi, la panchina lunga di Roma non lascia scampo. Il 23-11 del terzo quarto, con Lorbek in cattedra, manda i titoli di coda anticipati su una gara in cui la Lottomatica tocca sul +28 (85-57) il massimo vantaggio dopo aver gestito con la difesa i tentativi di risveglio della Tisettanta.
    Roma: Ukic 16, Lorbek 15, Fucka 14
    Cantù: Wood 12, Fitch e Mazzarino 11, Francis 10



    Air Avellino-Upea Capo d'Orlando 103-92

    Signori, benvenuti ai play-off. Gara-1 non tradisce le attese regalando emozioni a iosa. Risultato incerto sino alle battute conclusive con l’Air che, però, non ha mai dato segnali di cedimento nonostante la buona vena degli avversari. Con un Green al servizio della squadra e uno Smith che è venuto fuori alla distanza, è stata la batteria dei lunghi irpini a fare la differenza. Doppia-doppia per Williams, Radulovic ha sfoderato una prestazione concreta, ma l’intero pacchetto lunghi è stato positivo. Gli ospiti partono in scioltezza. Pozzecco ispira i compagni che in tre minuti vanno tutti a bersaglio (3-12). L’importanza dell’appuntamento si fa sentire in casa biancoverde. Gli uomini di Boniciolli appaiono lenti e prevedibili in attacco e non sufficientemente aggressivi in difesa. Mejia imperversa e i paladini raggiungono le dodici lunghezze di vantaggio (3-15). Se la mano da oltre l’arco trema, meglio rifugiarsi sotto canestro: Radulovic e Williams tengono a galla i padroni di casa che però devono fare i conti con l’estrema facilità di bucare la retina dei swingman siciliani Mejia e Beck. Avellino ritorna a distanza di sicurezza grazie ad un parziale di 6-0 costruito dagli interni (16-23 all’8). La tensione degli irpini comincia a sciogliersi: quattro punti di fila di Campbell fanno da preludio alla tripla sulla sirena di Righetti (26-28 al 10’). Il sorpasso arriva in avvio di seconda frazione con Burlacu e un Righetti "on fire" dalla lunga distanza (31-28 al 12’). Gli ospiti perdono la bussola in attacco complice l’intensità difensiva di Green e compagni che con Smith, Radulovic e Williams in panca si esaltano in transizione (36-30 al 14’). E’ questo il momento in cui sale in cattedra Pozzecco. La mosca atomica (11 assist alla fine) innesca i suoi che ribaltano l’inerzia in un amen costruendo un parziale di 11-2 (38-41 al 16’). La gara sale di livello e prosegue su un sostanziale equilibrio sino all’intervallo lungo (51-50 al 20’). L’Air ritorna sul parquet priva di Righetti (sospetto stiramento per lui), e Capo d’Orlando si esalta. Pozzecco serve assist come cioccolatini per Howell: l’inchiodata rovesciata di Beck vale il +4 (57-61 al 25’). Punta nell’orgoglio Avellino risponde con Smith e Williams per l’immediato contro-break (63-61 al 27’). Gli uomini di Sacchetti sono sempre insidiosi in attacco, ma concedono qualche extra possesso di troppo. L’equilibrio regna sovrano e i canestri e gli errori si alternano con cadenza regolare su entrambi i fronti fino all’ultimo mini intervallo (73-73 al 30’). Sacchetti deve rinunciare a Wallace gravato di 4 falli seguito poco dopo anche da Radulovic. L’Air prova a scappar via stringendo le maglie in difesa. La Pierrel mostra qualche segno di stanchezza: la tripla di Cavaliero sembra chiudere la contesa (82-73 al 34’). Pozzecco e Wallace ricuciono lo strappo fino al -3 ma è troppo tardi. Williams e Smith mettono il risultato in cassaforte ed Avellino chiude con il massimo vantaggio dell’incontro.
    Avellino: Williams 21, Smith 20, Radulovic 18
    Capo d'Orlando: Mejia 20, Beck 19, Howell 18
     
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    Siena, rimonta da semifinale
    Milano vince in trasferta




    Gare 3 dei quarti di finale: il Montepaschi recupera dopo una partenza disastrosa (1-14) e batte la Fortitudo Bologna 85-74 chiudendo la serie 3-0. L'Armani supera Montegranaro a Porto San Giorgio 90-72 e si porta sul 2-1


    MILANO, 14 maggio 2008 - Siena batte in rimonta l'Upim Bologna e chiude 3-0 la serie: è la prima semifinalista del campionato italiano. Il prossimo avversario del Montepaschi potrebbe essere Milano, che vince in trasferta con Montegranaro e si porta in vantaggio 2-1 nella serie.

    MONTEPASCHI SIENA-UPIM BOLOGNA 85-74

    SIENA - La Montepaschi è la prima squadra a qualificarsi per la semifinale, chiudendo 3-0 con un 85-74 casalingo la serie con la Fortitudo Bologna, che per il secondo anno di fila chiude a Siena la propria stagione. La Upim esce dopo una gara gagliarda, tutta incarnata dal trio Mancinelli-Torres-Lamma accanto a Forte e, partita forte e tenuta testa a Siena per 35 minuti, è affondata nel finale. Il colpo di grazia arriva da un Terrell McIntyre incantevole nell'ultimo quarto, dopo che fin lì Thornton e Lavrinovic avevano fatto la gara. Che la Upim non ci stia a chiuderla qui si vede dalla partenza che, come sempre in questa serie, è tutta di marca Fortitudo. A fare da ariete c'è un Forte da 11 punti nel primo quarto e Bologna scappa 1-14 a metà frazione: tra palle perse (7 in 6', 9 nel primo quarto) ed errori al tiro, Siena sbaglia i suoi primi 12 attacchi. Prima di sbloccarsi con un liberatorio alley-oop di McIntyre per Sato (8-16 al 6'), la Montepaschi subisce anche abbastanza falli (7) per poter evitare di affogare. Complice un tecnico alla panchina Fortitudo, Siena rientra quando l'asse Jenkins-Cittadini, subentrato alla coppia Lamma-Bagaric, offre il fianco alla rimonta. Il 12-2 per rientrare sul 23-25 al 12' si consuma così, anche se poi sono tre triple casalinghe di fila a fare la parità a quota 29 al 14'. Da qui in poi è un quarto e mezzo di punto a punto ora sulle spalle di Thornton, ora di Bagaric. A rompere l'equilibrio è un lungo botta e risposta di lampi di talento lungo un paio di minuti tra McIntyre e Mancinelli fino al 67 pari al 33'. Da qui in poi però Siena è perfetta e la Fortitudo quasi non segna più, 7 punti negli ultimi 7 minuti. Lavrinovic non sbaglia, Lamma (due volte) e Forte sì, due volte da tre punti: il touchdown di Thornton a un minuto dalla fine chiude definitivamente i giochi.
    Siena: Lavrinovic 19. McIntyre 18, Thornton 17.
    Bologna: Mancinelli 18, Forte 15, Torres 12.



    PREMIATA MONTEGRANARO-ARMANI JEANS MILANO 72-90

    PORTO SAN GIORGIO – Dopo il k.o. subìto al Dutch Forum, Montegranaro ne accusa un altro, pesantissimo, in gara 3. Nella bolgia del PalaSavelli difese attente e per 4’ si vive di sole triple (due di Sesay, altrettante di Minard ed una di Vuckevic : 6 - 9). Sesay e Gallinari, in post basso, non danno riferimenti alla Premiata, comunque inizialmente brava a ricacciare indietro i fantasmi di gara 2 grazie a Ford, Thomas e Minard. Primo vantaggio locale, e Caja chiama la sospensione. Il coach dell’Armani fa insistere i suoi dal perimetro. Vukcevic esegue, e l’AJ piazza un parziale di 7-0 (13–20). Poi, probabilmente, entra in ballo quello che coach Recalcati chiama il "fattore campo": nel caos infernale la Premiata risponde con un 12–2 e termina il primo quarto sul 25–22. Ritmi vertiginosi (azioni concluse in 10’’-15’’) anche nel secondo quarto con Vitali che sembra infondere nuova linfa. Montegranaro, che Finelli imposta a zona, prende temporaneamente il comando delle operazioni. Sesay, Booker e Gallinari, abili nell’eludere la 3–2, tengono l’Olimpia attaccata al match (41–40 alla pausa lunga). Spettacolo garantito da Thomas, che riesce ad imbucare dalle più disparate posizioni, da una parte; Sesay, Di Bella (ottimo recupera palloni) e Vuckcevic, dall’altra.
    La ripresa si apre con l’impressionante accelerazione dei lombardi, firmata Vukcevic, Sesay e soprattutto da un immenso Booker (41–51 : stavolta la sospensione viene chiamata da Finelli). Alla Premiata manca Amoroso, che in campo c’è, ma non incide (idem, sull’altro fronte, per Watson), mentre Booker è sempre più scatenato (5 su 5 da 3 in meno di 7’, val. 30) e le "scarpette rosse" prendono il largo (43–59 : parziale 19-2). Nell’economia del match, il terzo quarto di Milano è devastante. Finelli prova a cambiarne l’inerzia : quintetto basso, Minard in campo (3 falli) e doppia regia (Vitali e Garris). Cambia poco: all’ultima frazione si arriva sul 51–71 con gloria anche per il regolare Shaw. Un tecnico alla panchina ospite (Di Bella sanguinante al volto) ed una Premiata che rosicchia qualcosa, non cambiano la sostanza. Milano si porta sul 2-1 nella serie (72–90 il finale) e venerdì, ad Assago, avrà la possibilità di chiudere i conti.
    Montegranaro:17 Thomas, 15 Minard, 14 Ford, Garris
    Milano: 26 Booker, 18 Sesay, 17 Vukcevic
     
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    Ford e Vitali irriducibili
    È rimonta Montegranaro


    La Premiata sbanca il Forum (86-83) e porta Milano a gara -5 che si giocherà domenica davanti al pubblico marchigiano. In palio l'accesso alle semifinali con Siena

    MILANO, 16 maggio 2008 - È colpaccio Premiata al Forum di Assago, con i marchigiani capace di riportare la serie in parità (2-2) dopo aver subito due autentiche sberle consecutivamente, ritrovandosi con le spalle al muro. Milano sognava una notte magica, con la qualificazione alla semifinale e all'Eurolega; invece, la vittoria dei marchigiani ha la carica rabbiosa di Ricky Minard e Valerio Amoroso, l'eleganza panteresca di Sharrod Ford e gli attributi di un immenso Luca Vitali, che nel finale ha gelato gli avversari con un 4/4 dalla lunetta negli ultimi 10 secondi, rispondendo alle triple folli di un Dusan Vukcevic che non ha voluto arrendersi fino alla sirena.

    RITMO - Di fronte ai 4.300 tifosi presenti nell'impianto milanese (a proposito, la società ha aumentato del 50% secco il prezzo dei biglietti rispetto a gara-2) i giocatori di Alex Finelli non hanno tremato: l'inizio della gara è stato contratto per entrambe le formazioni, con i primi punti dal campo segnati da Watson dopo oltre 2 minuti. Montegranaro entra in ritmo presto grazie alle invenzioni di Thomas e all'energia di Minard (4-11 a 4'27 dalla prima pausa), ma dopo il time-out chiesto da Caja ci pensa Gallinari a rimettere i suoi in partita (7 punti per il 17-14 AJ al 9'). Anche Luca Vitali, dall'altra parte, inizia a farsi sentire: prima servendo l'assist a Ford per la schiacciata, poi andando a segno sul mismatch spalle a canestro contro Di Bella (21-20).

    VOCE GROSSA - Milano prova ad allungare approfittando anche delle difficoltà offensive degli ospiti, con Vukcevic che va a segno in penetrazione e poi con Shaw che capitalizza l'errore di Vitali (27-22). Si rivede Jobey Thomas sul finire del secondo quarto: l'americano viene stoppato da Watson, che però gli regala subito il pallone e commette anche il suo 3° personale, non riuscendo nemmeno a evitare i 2 punti del gialloblu. L'AJ fa la voce grossa con altre due triple per rispondere (con Sesay e Vukcevic), ma Garris tiene i suoi in equilibrio a metà gara (39-38).

    MURO FORD - È Montegranaro a partire meglio nella ripresa: Amoroso si sblocca da fuori, e Ford segna direttamente dalla ricezione per il +6 (43-49), che diventa +7 quando Thomas segna la tripla in uscita dal blocco a 6'07 dalla fine del 3° quarto (45-52). Gallinari, che comunque deve sempre inventarsi da solo le sue soluzioni, ne fa saltare due e segna da sotto, lanciando un mini parziale AJ (56-60) spento da due triple consecutive dell'ex Kiwane Garris (57-66). L'ultimo periodo inizia con una difesa impressionante di Ford su Gallinari, e lo stesso lungo americano sarà assoluto protagonista in questi ultimi 10 minuti, dove mette 10 punti con una serie straordinaria di tre canestri (da sotto sulla rimessa, giro e tiro a centro area e jumper dalla linea di fondo) per tenere avanti i suoi (75-79 a 2'36 alla fine).

    VITALI CHIUDE - Vitali, bravissimo nel momento migliore dei suoi, ma fuori per due minuti quando l'AJ è rientrata dal -10, prende in mano la situazione nell'ultimo minuto: si prende la responsabilità di giocarsi un uno-contro-uno su Vukcevic, segnando in palombella (77-82) e poi rispondendo dalla lunetta alle triple di Dusan Vukcevic, con quelli decisivi a 4 secondi dalla fine.
    Milano: Gallinari 23, Vukcevic 18 e Booker 13.
    Montegranaro: Ford 20, Thomas 16, Vitali e Garris 13.
     
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