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Olimpiadi Rio 2016

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    ...con qualche dubbio su alcune decisioni arbitrali giunte in momenti decisivi del secondo e terzo set
     
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    CITAZIONE (gabibbo72 @ 21/8/2016, 20:12) 
    ...con qualche dubbio su alcune decisioni arbitrali giunte in momenti decisivi del secondo e terzo set

    Tutto previsto, nel dubbio punto al Brasile ;)
     
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    ORO


    Judo cat.66kg uomini : FABIO BASILE
    Scherma fioretto individuale uomini : DANIELE GAROZZO
    Tiro a segno carabina 10mt uomini : NICCOLO' CAMPRIANI
    Tiro al volo skeet donne : DIANA BACOSI
    Tiro al volo skeet uomini : GABRIELE ROSSETTI
    Nuoto 1500mt stile libero uomini : GREGORIO PALTRINIERI
    Tiro a segno carabina 50mt 3 pos.uomini : NICCOLO' CAMPRIANI
    Ciclismo su pista cat.OMNIUM uomini : ELIA VIVIANI


    ARGENTO


    Scherma spada individuale donne : ROSSELLA FIAMMINGO
    Tuffi sincro 3mt donne : TANIA CAGNOTTO - FRANCESCA DALLAPE'
    Judo cat.52kg donne : ODETTE GIUFFRIDA
    Trap tiro a volo uomini : GIOVANNI PELLIELO
    DoubleTrap tiro a volo uomini : MARCO INNOCENTI
    Scherma fioretto individuale donne : ELISA DI FRANCISCA
    Tiro al volo skeet donne : CHIARA CAINERO
    Scherma spada a squadre uomini : ENRICO GAROZZO - MARCO FICHERA - PAOLO PIZZO - ANDREA SANTARELLI
    Nuoto maratona 10 km donne : RACHELE BRUNI
    Beach volley uomini : DANIELE LUPO - PAOLO NICOLAI
    Pallanuoto donne : SETTEROSA
    TANIA DI MARIO - ARIANNA GARIBOTTI - CHIARA TABANI - GIULIA GORLERO
    ROSARIA AIELLO - GIULIA EMMOLO - ROBERTA BIANCONI - ELISA QUEIROLO
    LAURA TEANI - FRANCESCA POMERI - ALEKSANDRA COTTI - TERESA FRASSINETTI
    Pallavolo uomini : ITALVOLLEY
    IVAN ZAYTSEV - OSMANY JUANTORENA - SIMONE GIANNELLI - FILIPPO LANZA
    EMANUELE BIRARELLI - OLEG ANTONOV - SIMONE BUTI - MATTEO PIANO
    MASSIMO COLACI - LUCA VETTORI - SALVATORE ROSSINI - PASQUALE SOTTILE


    BRONZO


    Nuoto 400mt stile libero uomini : GABRIELE DETTI
    Ciclismo in linea donne : ELISA LONGO BORGHINI
    Canottaggio cat. due senza uomini : GIOVANNI ABAGNALE - MARCO DI COSTANZO
    Canottaggio cat. quattro senza uomini : DOMENICO MONTRONE - MATTEO CASTALDO - MATTEO LODO - GIUSEPPE VICINO
    Nuoto 1500mt stile libero uomini : GABRIELE DETTI
    Tuffi 3mt donne : TANIA CAGNOTTO
    Pallanuoto uomini : SETTEBELLO
    MATTEO AICARDI - STEFANO TEMPESTI - CHRISTIAN PRESCIUTTI - MICHAEL BODEGAS - MARCO DEL LUNGO
    FRANCESCO DI FULVIO - PIETRO FIGLIOLI - NICCOLO' GITTO - VALENTINO GALLO
    ALESSANDRO VELOTTO - NICHOLAS PRESCIUTTI - ALESSANDRO NORA - ANDREA FONDELLI
    Lotta libera cat.65kg uomini : FRANK CHAMIZO




    CONSIDERAZIONI SULLA SPEDIZIONE AZZURRA

    PAREGGIATO IL BOTTINO DI LONDRA 2012 CON 28 MEDAGLIE.
    Migliorano i colori delle medaglie argentate e nono posto nel medagliere generale



    Nuoto e Boxe le grandi delusioni , dopo i proclami mediatici il bottino sono 3 medaglie che viste le premesse sono da considerare un mezzo fallimento. Gli acuti di Super Greg (dominatore assoluto) Detti e Bruni addolciscono la pillola , ma rimane la forfora

    Totale il fallimento della boxe, al netto di piagnistei (ma bisogna ricordare anche come Russo ha vinto il primo dubbio incontro) mai protagonisti

    A farla da padrone è il tiro che fa incetta di medaglie di tutti i metalli ed in tutte le competizioni. Strepitoso Campriani che migliora Londra 2012 con 2 ori

    Nota stonata è l'arco fatta eccezione per le "cicciottelle" che ci hanno fatto sperare per poi perdersi sul fil di lana, era la prima olimpiade ha giocato l'emozione

    La scherma ci aveva abituato troppo bene negli anni, resta cmq un bottino di un oro e 3 argenti, le avversarie sono cresciute ed il ricambio non sempre è funzionale. Ottimi CMQ

    Ottimo il contributo del ciclismo con il bronzo inatteso della Borghi che ci ripaga parzialmente della sfortuna di Nibali. Immenso VIVIANI protagonista dall'inizio alla fine nell' Omnium

    3 ottime medaglie anche dal Judo e dalla lotta libera che non delude mai, e dal canottaggio che non sarà più ai fasti dei tempi di Galeazzi ma centra cmq dei traguardi inaspettati

    Miracolo del Setterosa che si arrende solo alle strapotenti americane , tutta grinta e con Tania di Mario immortale capitano : HIGHLANDER

    Ancora un podio per il settebello, questa volta il terzo riprendendosi dopo la batosta con la serbia

    Storico l'argento nel Beach Volley con i due ragazzi terribili che mettono paura ai campioni brasiliani nella finale : MOSTRUOSI !!!!!!

    Argento anche la pallavolo maschile che da Atlanta 96 centra sempre quantomeno la semifinale, rimane stregato l'oro ma oggi per strapparlo ai padroni di casa serviva un impresa (e un arbitraggio meno di parte)

    La Chiusura non poteva che essere per LEI , la vera DIVINA dello sport Italiano : TANIA CAGNOTTO

    dopo Olimpiadi sortunate e successi nei mondiali ed europei arriva la consacrazione nell'edizione del ritiro, argento con l'inseparabile DALLAPE' nel sincro e bronzo dietro le illegali cinesi
    con il record di punti ed un ultimo tuffo da spellarsi le mani ..... CI MANCHERAI TANIA ..... TANTISSIMO



    Edited by <Ducho> - 21/8/2016, 21:24
     
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    I MAGNIFICI 28 DI RIO 2016





    ARRIVEDERCI A TOKYO 2020

     
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    peccato per la pallavolo, come giustamente avete già scritto, in qualche episodio nel dubbio il punto era sempre loro. spiace ma bravissimi uguale, i 3 set a zero sono un risultato bugiardissimo

    nel complesso italia che perde ancora medaglie complessivamente. pensavo un qualcosa in più del nono posto finale nel medagliere, anche se entrare nelle prime 10 era il minimo. speriamo facciano qualcosa di positivo nei prossimi anni. l'atletica per esempio, è stato un disastro alla fine, 0 medaglie anche se Tamberi se non si infortunava poteva lottare eccome!

    ora vedremo che accadrà tra 4 anni a Tokyo ma prima ci sono le Invernali in Corea del Sud tra 2 anni!

    forza
     
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    Olimpiadi dove guadagniamo alla fine una sufficienza migliorando sia Londra che Pechino.

    Non siamo stati fortunati, tanti quarti posti e medaglie sfumate per sfortuna. Nibali che cade quando era primo, Tamberi che si rompe ad una settimana dalle olimpiadi, Scwarzer squalificato con una farsa epocale. 3 medaglie d'oro in pratica perse.

    Si poteva fare meglio sicuramente, la maggiore delusione è sicuramente la boxe, dove hanno fallito tutti. Il nuoto alla fine si salva grazie a Paltrinieri e Detti, peccato per il flop della Pellegrini.

    Negli sport di squadra nessun oro ma comunque ottimi risultati, bravissimo il Setterosa che si prende un argento che era il massimo considerando il livello altissimo degli USA, buon bronzo per gli uomini che si arrendono in semifinale ad una Serbia superiore. Bene anche il volley, solita costante tra i primi 4, sfugge ancora l'oro ma il Brasile era più forte. Dispiace moltissimo per le lacrime di Juantorena che non avrà altre possibilità.

    La scherma porta sempre medaglie, quest'anno non benissimo ma va bene comunque.

    Ottimo il tiro con un strepitoso Campriani, 2 ori sono veramente un bottino fantastico. Male il tiro con l'arco.

    Judo e Lotta Libera bene con 3 megalie, non mi dilungo perché sono due sport che non capisco proprio .asd:

    Le medaglie più belle comunque restano 3. L'argento, a sorpresa, del beach volley. Non se lo aspettava nessuno alla vigilia, se lo meritava Lupo dopo i gravi problemi di malattia passati. Poi l'oro di Viviani, commovente, alla prova finale quando era caduto si sono rivisti gli spettri di Londra (primo fino all'ultima gara, poi alla fine arrivato sesto). Invece riesce a prendere un oro pazzesco.

    E poi, come fatto da Ducho lascio anche io in chiusura, solo applausi per la Cagnotto che si meritava come nessuno delle medaglie alle Olimpiadi. Un bronzo che sa di oro considerato il livello mostruoso delle cinesi, perdiamo un'atleta che ci mancherà tantissimo. GRAZIE TANIA.
     
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    Nella storia del calcio

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    Il Pagellone dell’Italia: tiro da sogno, ma le delusioni non sono mancate


    Terminate le Olimpiadi di Rio 2016, è arrivato il momento dell’atteso pagellone sport per sport. Scopriamo promossi e bocciati della spedizione azzurra.

    Atletica: 0
    Zero, come il numero di medaglie vinte: non accadeva dal 1956! Da anni si brancola nel buio e l’assenza per infortunio della stella Tamberi non può nascondere le lacune di un movimento completamente allo sbando. Al di là dei podi mancati, l’Italia ha raggiunto appena quattro finali complessive (Grenot, 4×400 femminile, Trost, Rossit), nessuna in campo maschile. Inesistenti nei lanci, nella velocità e nel mezzofondo, siamo scomparsi anche in settori tradizionalmente favorevoli come marcia (Palmisano a parte, ottima quarta) e maratona. Il presidente Fidal Alfio Giomi parla di ‘anno zero’, noi riteniamo invece che l’atletica tricolore viva una sorta di Età della Pietra rispetto al resto del mondo.

    Badminton: 0
    Due incontri, due sconfitte pesantissime e nessun set vinto per Jeanine Cicognini. Niente di più di una partecipazione decoubertiniana. Il badminton, da Pechino 2008 in poi, ci ha purtroppo abituato a questo. Malgrado il grande lavoro impostato dalla Federazione con i giovani, per ora non si intravedono risultati all’altezza. L’auspicio è compiere qualche passo avanti nel prossimo quadriennio.

    Beach volley: 9
    Lupo-Nicolai sono nella storia per aver conquistato il primo podio di sempre per l’Italia in questo sport. Gli azzurri sono stati bravi a sfruttare un tabellone favorevole e ad agguantare una meritata finale. Qualche rammarico per l’esito dell’atto conclusivo con i brasiliani Alison-Bruno, superiori ma non imbattibili. Discreto anche il rendimento di Ranghieri-Carambula, mentre il settore femminile è da rifondare completamente: servirà trovare una compagna all’altezza da affiancare a Marta Menegatti.

    Canoa velocità: 7
    Le medaglie erano fuori portata, ma la nazionale (maschile) ha un futuro. Manfredi Rizza era il più giovane in gara nella finale del K1 200 metri ed ha chiuso sesto. Stesso piazzamento per Dressino-Ripamonti nel K2 1000. Carlo Tacchini ha raggiunto una finale importante nella canadese. Se si lavora bene, a Tokyo il podio non sarà un miraggio. Servirà più tempo, invece, per il settore femminile.

    Canoa slalom: 6
    Giovanni De Gennaro e Stefanie Horn hanno agguantato la finale, senza tuttavia riuscire a lottare per le medaglie. Comunque due atleti su cui investire per il prossimo quadriennio.

    Canottaggio: 6,5
    Il 4 senza campione del mondo non è mai stato in lotta per il successo, dunque il bronzo non può soddisfare. Al contrario il due senza di Abagnale-Di Costanzo ha raggiunto un terzo posto insperato e chissà che non si sia composta (casualmente) una coppia giovane in grado di regalare grandi soddisfazioni nei prossimi anni. Sono mancati sul più bello i pesi leggeri, mentre il doppio senior di Fossi-Battisti ha colto un quarto posto senza rimpianti. Due podi complessivi non sono un brutto risultato, soprattutto se paragonato con altre discipline, ma rimane il forte sospetto che si potesse fare molto di più.

    Ciclismo su strada: 7
    Elisa Longo Borghini ha dato spettacolo, vincendo il bronzo nella prova in linea e chiudendo sorprendentemente quinta la cronometro. A 24 anni i suoi margini di miglioramento sono ancora ampi. Grande rimpianto per la sfortuna in cui è incappato Vincenzo Nibali, caduto (e fratturatosi una clavicola) proprio mentre era lanciato verso una medaglia, forse quella d’oro. Peccato, perché l’Italia aveva corso in maniera impeccabile.

    Ciclismo su pista: 9
    Non solo l’oro di Viviani. Il giovane quartetto dell’inseguimento, trascinato dal fuoriclasse Ganna, già campione del mondo in carica dell’individuale a soli 20 anni, ha sfiorato un incredibile accesso alla finale per il bronzo. Se tecnici e Federazione continueranno a coltivare questo progetto, a Tokyo si potrà davvero far saltare il banco. Bene anche il settore femminile, dove da dietro spingono diverse ragazzine interessanti anche nel settore della velocità.

    Mountain bike: 6
    Luca Braidot ha ottenuto una settima piazza insperata, mentre Marco Aurelio Fontana ha forato proprio quando si trovava nel gruppo di testa. Eva Lechner, invece, ha confermato la parabola discendente dell’ultimo biennio.

    Ginnastica artistica: 5
    Al di là della maledizione olimpica di Vanessa Ferrari, ancora una volta quarta al corpo libero, pesa molto il mancato accesso alla fine della squadra femminile. Si trattava di un obiettivo ampiamente alla portata. Per Tokyo il talento più puro da coltivare sarà quello di Sofia Busato, già tra le migliori in Europa al volteggio. Preoccupano molto le macerie del settore maschile: tramontata l’era dei Cassina, Morandi e Busnari, non si intravede chi possa prenderne il posto per garantire un livello quanto meno accettabile.

    Ginnastica ritmica: 6
    Un quarto posto amarissimo, ma in linea con i piazzamenti stagionali ottenuti dalle Leonesse nelle tappe di Coppa del Mondo.

    Golf: 4
    Non che vi fossero speranze di medaglie, ma gli azzurri hanno disputato una competizione anonima e senza guizzi. Uno sport arenatosi da qualche anno dopo il boom all’inizio degli anni Dieci.

    Judo: 9
    Nessuna medaglia ai Mondiali dal 2011, ma il judo azzurro alle Olimpiadi non tradisce mai. Un oro e un argento nel carniere: chi l’avrebbe mai detto? Fabio Basile ed Odette Giuffrida garantiscono successi a lungo termine, ma attenzione anche ad Elios Manzi, Antonio Esposito e Maria Centracchio. A Rio si è materializzata la rinascita del judo tricolore.

    Lotta: 6
    Il bronzo di Frank Chamizo è un contentino che non può soddisfare l’italo-cubano, presentatosi per vincere l’oro dall’alto del suo titolo iridato. Due sconfitte onorevoli per Daigoro Timoncini nella greco-romana. La lotta italiana è tutta qui: un campione giunto dall’estero e poco altro. Sarà fondamentale provare a creare un movimento utilizzando Chamizo come traino.

    Nuoto: 7,5
    Sostanzialmente la media tra i risultati ottenuti dalle punte (Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, da 10 e lode) ed il resto della squadra (4.5). I ‘Gemelli Diversi’, ancora giovani, garantiscono medaglie a grappoli anche nei prossimi eventi. L’errore, gravissimo, sarebbe accontentarsi di questo. Oltre a Paltrinieri e Detti, ad oggi, non intravediamo altre possibili carte da podio in vista di Tokyo 2020. Il tempo per lavorare c’è, a patto da cambiare radicalmente approccio ed evitare che gli atleti nuotino alle Olimpiadi tempi decisamente più alti rispetto ai propri standard.

    Nuoto di fondo: 7,5
    Rachele Bruni ha suggellato con un argento la crescita prorompente avuta nell’ultimo biennio. In campo femminile andrà assolutamente recuperata anche Aurora Ponselé, talento purissimo che ha bisogno solo di affinarsi tatticamente. Tra gli uomini continua a mancare l’acuto.

    Nuoto sincronizzato: 7
    Il quinto posto della squadra è un risultato sensazionale. Un traguardo straordinario che premia un gruppo migliorato a dismisura. Tra quattro anni si potrebbe puntare al podio, magari confidando anche nell’inserimento nel programma a cinque cerchi del duo misto, dove il Bel Paese potrebbe calare l’asso Giorgio Minisini.

    Pallanuoto: 8
    L’Italia è stata l’unica nazione a conquistare un podio sia nel torneo femminile sia in quello maschile. La sensazione è che, in entrambi i casi, si sia raggiunto il massimo risultato possibile. Il Setterosa, pur senza Tania Di Mario, ha un futuro, perché composto da una rosa di giocatrici sostanzialmente giovani; discorso similare per il Settebello: il processo di rinnovamento attuato da Sandro Campagna ha portato i suoi frutti.

    Pallavolo maschile: 8
    L’amarezza della finale persa al Maracazinho sarà difficile da digerire in tempi brevi. L’oro olimpico resta un tabù ed il rimpianto è accresciuto dal fatto che il Brasile, questa volta, non sembrava così superiore all’Italia. A soli 20 anni Simone Giannelli ha già dimostrato di essere uno dei migliori palleggiatori al mondo: attorno a lui bisognerà costruire la squadra del futuro, di cui sicuramente farà ancora parte Ivan Zaytsev. Da valutare le scelte dei più datati Birarelli e Juantorena. La sensazione, comunque, è che il volley azzurro non sia finito a Rio, anzi.

    Pallavolo femminile: 0
    4 sconfitte in 5 partite, le azzurre sono state spazzate via da Stati Uniti, Olanda, Serbia e Cina. L’Italia sembrava (o è…) una nazionale di terza fascia. Un’Olimpiade fallimentare e non all’altezza, nella quale le veterane hanno dimostrato di non aver più molto da dare, mentre le giovani si sono rivelate acerbe e fuori luogo in un contesto di tale portata.

    Pentatlon: 6,5
    Riccardo De Luca ha perso solo negli ultimi metri una medaglia che avrebbe messo la ciliegina sulla torta ad una carriera importante. Il settore, nel complesso, gode di buona saluta e, soprattutto in campo femminile, nei prossimi anni potrebbero emergere alcuni elementi interessanti come Aurora Tognetti.

    Sollevamento pesi: 7
    Giorgia Bordignon e Mirco Scarantino, rispettivamente sesta e settimo, hanno ottenuto il massimo possibile. Applausi per loro, bravi a rendere al meglio nell’appuntamento più importante. Il podio, in questo sport, sembra oggettivamente inarrivabile al cospetto dei Paesi asiatici e dell’Est Europa.

    Pugilato: 2
    Tutto fumo e niente arrosto. Le speranze di medaglia erano sostanzialmente due: Clemente Russo ed Irma Testa. Tatanka è stato eliminato ai quarti con un verdetto discutibile dal russo Tishchenko, mentre la 18enne di Torre Annunziata, talento purissimo, è tornata bruscamente sulla terra dopo la rapida celebrità raggiunta in seguito alla qualificazione a Rio. Per raggiungere l’Olimpo la strada è ancora lunga, ma la campana ha le carte in regola per arrivarci, se lo vorrà. Per il resto, sono fioccate eliminazioni premature, anche al cospetto di avversari non eccelsi. Gli anni d’oro dei Russo, Cammarelle, Picardi e Valentino sono alle spalle. L’Italia ha perso tanto terreno ed ora dovrà lavorare sodo partendo dai giovani ed anche creando finalmente una sinergia tra dilettantismo e professionismo.

    Scherma: 6
    4 medaglie, di cui una d’oro. Per qualsiasi altro sport avremmo messo un voto altissimo. Non alla scherma. La disciplina regina dello sport italiano questa volta ha portato a casa il minimo sindacale, soprattutto in termini di vittorie. Il fioretto femminile ha perso una leadership ventennale, ma è arretrata anche la sciabola. Buono il rendimento della spada, anche se in campo femminile ha pesato molto l’assenza della squadra.

    Equitazione: 0
    Non ci siamo proprio. Il ruolo dell’Italia tra dressage, completo e salto a ostacoli può essere riassunto in una parola sola: comparsa. Un settore che versa da troppi anni in questa condizione.

    Tennis: 3
    La medaglia manca dagli anni Venti e, probabilmente, questa era l’ultima occasione per sfatare il tabù in tempi brevi. Errani-Vinci non hanno sfruttato l’eliminazione delle sorelle Williams, arenandosi ai quarti di finale. Incredibile come non si sia investito sul doppio misto, con la coppia Vinci-Fognini improvvisata all’ultimo momento ed eliminata ai quarti. Una colossale occasione persa per uno sport in declino dopo i fasti (al femminile) dell’ultimo decennio.

    Tiro a segno: 9
    Il voto andrebbe assegnato al solo Niccolò Campriani, ormai uno dei più grandi sportivi di sempre per l’Italia. 2 ori conquistati che si aggiungono a quello conquistato a Londra 2012. Ha soli 28 anni, pochi per un tiratore: se vorrà, potrà ancora dominare a lungo. Ha deluso, invece, Petra Zublasing, favorita per l’oro nella carabina 3 posizioni e fermatasi ai piedi del podio. Giordano, De Nicolo e Mazzetti, invece, hanno fatto ampiamente il proprio dovere approdando in finale.

    Tiro a volo: 10 e lode
    5 medaglie in 5 gare, di cui 2 d’oro! Senza giri di parole, lo sport che ha tenuto in piedi l’Italia a Rio. Indimenticabile la doppietta Cainero-Bacosi nello skeet, così come l’apoteosi del giovanissimo Rossetti. Pellielo ha dovuto rinunciare ancora una volta al suo sogno d’oro, ma siamo certi che ci riproverà ancora a Tokyo, quando avrà 50 anni. Da recuperare assolutamente anche una fuoriclasse come Jessica Rossi, unica ombra di un settore che ha incantato.

    Tiro con l’arco: 5
    La medaglia non è arrivata ed era un obiettivo fattibile. Dopo una buona qualifica, la squadra maschile si è smarrita ai quarti di finale, stesso risultato conseguito da Mauro Nespoli nell’individuale. Grande rammarico per la compagine femminile per una finale sfumata in extremis per il ‘3’ di Guendalina Sartori. Ma fa parte del gioco.

    Triathlon: 2
    Passano gli anni, ma l’Italia resta malinconicamente nelle retrovie. Gli azzurri pagano un dazio eccessivo nella decisiva frazione podistica. Anche nelle categorie giovanili non si intravede il talento in grado di puntare alle medaglie nei grandi eventi, almeno per ora.

    Tuffi: 8.5
    Tania Cagnotto ha coronato una carriera memorabile con due splendide medaglie. Una fuoriclasse leggendaria, difficilmente sostituibile. Il testimone passa idealmente ai giovani Tocci-Chiarabini, sesti nel sincro da 3 metri.

    Vela: 1
    Uno sport che storicamente raccoglie poco o nulla per l’Italia alle Olimpiadi. Le carte da medaglia non mancavano ed erano sostanzialmente tre. Flavia Tartaglini e Bissaro-Sicouri sono affondati nella medal race quando erano in lotta per un podio, mentre le attesissime Conti-Clapcich hanno fallito proprio l’appuntamento più importante dopo un quadriennio ai massi

    mi livelli.
     
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