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[Official Topic] Ciclismo

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  1. 619fran
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    Al Tour primo arrivo in salita
    Aspettiamo Riccò e Cunego


    Oggi sesta tappa, con partenza alle 12.20 da Aigurande. Finale in ascesa, ultimi 1500 metri al 10% di pendenza. Il modenese punta forte su questa frazione, mentre il veneto dice di voler giocare in difesa. E Schumacher proverà a tenere la maglia gialla


    AIGURANDE (Francia), 10 luglio 2008 - Tempo per riflettere sui verdetti della cronometro ce n’è stato poco: oggi la sesta tappa del Tour de France offre già - dopo 195,5 km - il primo arrivo in salita, e la classifica potrebbe cambiare ancora dopo aver proposto tre leader diversi (Valverde, Feillu, Schumacher) nei primi cinque giorni.

    LA TAPPA - Il via da Aigurande è previsto alle 12.20. La tappa è movimentata fin dall’inizio, con due gpm di quarta categoria. Nella seconda parte c’è il Col de la Croix-Morand - salita di 8 km al 5,2% di pendenza media - prima della salita di Super Besse, già affrontata in due occasioni dalla Grande Boucle (nel 1978 vinse Wellens, nel 1996 Sorensen). Attenzione: non aspettatevi pendenze da Mortirolo, anzi. Degli 11 chilometri finali, i primi 7,4 sono al 5,7%. Poi breve discesa, falsopiano e si riprende a salire: gli ultimi 1500 metri sono al 10% e lì si potrebbe davvero fare la differenza. O almeno è quello che si augura Riccardo Riccò, che dal primo giorno dice di puntare innanzitutto a questa tappa (ma al modenese nel cuore resta il sogno Alpe d’Huez). Damiano Cunego ha detto di voler giocare in difesa, in attesa di uscire alla distanza più avanti: vedremo. Schumacher non nasconde l’intenzione di mantenere la maglia gialla, Kirchen sembra molto in forma, Valverde vorrà riscattarsi dopo il mezzo passo falso della cronometro, Evans confermarsi il solito mostro di regolarità.

     
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    forza Riccardo!!!!!!!!! :ita: :ita:
     
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  3. toroloco85
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    Riccò senza confini: "Ora il mondo mi guarda"

    Dopo aver trionfato a Super-Besse il modenese confronta le vittorie: "Al Tour l'attenzione è globale. Volevo vincere una tappa e l'ho fatto, il resto sarà esperienza. La classifica? Non ci penso"

    SUPER-BESSE (Francia), 10 luglio 2008 - Facile dirlo adesso: Super-Riccò a Super-Besse. Ma il bello è che lo pensavamo anche prima, che lo scrivevamo anche prima, e soprattutto che lo diceva anche lui: "Il mio Tour de France comincia giovedì, quella tappa lì, Super-Besse". E che cosa avesse di super questa collina verde nata fra antichi vulcani spenti e domati e riciclati e adesso popolata di alberghi, casette a schiera e impianti sciistici, eccolo qua: un super Riccò.

    IL MONDO CHE GUARDA - La prima salita era una salitella, ma la tappa era 200 km di sali-scendi-e-curva, metri in piano zero, quello che nella boxe equivale a un lavoro ai fianchi che, ripresa dopo ripresa, ti esaurisce il fiato e ti annebbia la vista. La prima salita, anche se era una salitella, fa sempre i suoi danni: così Cunego paga un dazio di 32", Andy Schleck di 45", Millar di 51". Bravi Carrara e Bruseghin, 33° e 34°, a 41". Riccò non esagera: "Sono venuto qui per vincere una tappa, e l’ho già fatto. Il resto sarà esperienza. Vedrò, giorno per giorno". Niente classifica? "Mi sono già stressato abbastanza al Giro". E a chi gli chiede se è meglio vincere al Giro o al Tour, con eleganza risponde: "Forse un pochino di più qui, ma solo perché c’è tutto il mondo che ti guarda".

    PIANO PERFETTO - Tutto filato alla perfezione: tre francesi (Sylvain Chavanel, Vaugrenard e Bichot) all’attacco, il gruppo che non li molla più di tanto (5 minuti, ridotti a 2' a 43,4 km dall’arrivo e a meno di 1' e 37, cioè sul passaggio del Col de la Croix-Morand, seconda categoria e ultima - si fa per dire - difficoltà prima della rampa finale). Ma non è tutto. A 5 km dall’arrivo Riccò manda in avanscoperta Leo Piepoli, che non aspettava altro per poter fare un po’ di bordello. A 1 km e mezzo dal traguardo, Piepoli e Vandevelde (la prima maglia rosa al Giro 2008) hanno ancora una manciata di secondi. A -1,1 vengono mangiati vivi dal gruppo dei migliori, fra cui già manca Cunego. Davanti gli uomini di Valverde, alla sua ruota, in agguato, pronto a scattare, Riccò. E dietro Riccò c’è Evans. L’ultima tirata è di Pereiro. Avanti così, fino ai 300 metri. E' a questo punto che Pereiro si fa da parte e Riccò scatta. Guadagna un metro, due, dietro si lancia Valverde, e dietro Valverde c’è Evans, la sua ombra.

    SCHUMACHER GIU' - Gli altri non esistono già più. Riccò sui pedali, leggero, agile, svelto come solo lui riesce a esserlo a gambe e anche a parole. Valverde, quando capisce di non guadagnare neanche un centimetro, si mette il cuore in pace e incassa un secondo posto che sa tanto di sconfitta. Evans rispetta il suo ruolo di ombra. Gli altri, da Frank Schleck a Kirchen, da Kreuziger alla rivelazione spagnola Duenas, da Sastre a Menchov, arrivano sgranati. C’è anche Schumacher: era con Riccò e company fino ai 400 metri, quando si tocca e s’incastra con altri corridori, mette i piedi a terra e perde l’autobus. Con l’autobus, perde 32" e la maglia gialla, che va a Kirchen.

    Vai Riccardo!!! Altro che Cunego... :rolleyes: <_<
     
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    Cunego non fa il galletto come RIccò alla prima settimana...;)
     
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  5. toroloco85
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    Infatti Cunego si stona con la terza e magari con la quarte settimana :lool: però conchiudesse qualcosa cavolo! Sono anni che parla a vuoto!!!
     
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  6. locorotondese
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    ammettiamo una cosa però....
    senza il buon vecchio Trullo Volante, Riccò non è niente... E al giro si è visto....
     
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  7. 619fran
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    E' un Tour senza padroni
    Riccò splendida incognita



    Quattro maglie gialle diverse nelle prime sei tappe per una corsa finora priva di dominatori. E se Cunego cerca rivincite, dopo il trionfo di Super Besse il modenese può ancora stupire


    BRIOUDE (Fra), 11 luglio 2008 - Kim Kirchen, l’attuale maglia gialla, alla vigilia aveva fatto una previsione: "Potrebbe essere il Tour con più cambi di maglia nella storia". Ancora non è dato sapere se l’ha azzeccata, ma intanto nelle prime sei tappe hanno vestito il simbolo del primato già 4 corridori diversi - prima di Kirchen: Valverde, Feillu e Schumacher -, come in tutta l’edizione 2007 (Cancellara, Gerdemann, Rasmussen, Contador).

    INCOGNITA - Il Tour affronta così la settima tappa ancora senza padrone (il lussemburghese dell’High Road ha 6" su Evans e 16" su Schumacher, i primi 20 sono in 2') e con l’impresa di Riccardo Riccò che ancora tiene banco: il 24enne modenese della Saunier Duval ha sbancato l’arrivo in quota di Super Besse come aveva annunciato di voler fare fin dall’inizio di questa corsa. E adesso c’è la sensazione che lui stesso non sappia dove può arrivare, mentre Damiano Cunego è andato un po’ in affanno cedendogli 32".

    OGGI - Intanto la settima frazione si preannuncia movimentata: da Brioude (partenza alle 13.10) ad Aurillac (arrivo intorno alle 17.15) sono 159 chilometri con cinque Gpm (due di seconda categoria). E l’ultimo strappo - 1,7 chilometri al 9,9% - è ad appena 9 chilometri dall’arrivo. Chi ha gambe e fantasia può provarci ovunque.


    Oggi ne vedremo delle belle!! :asd:
     
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  8. 619fran
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    Cavendish, oh yes!


    L'inglese del Team Columbia, con una potentissima rimonta, brucia Ciolek, Casper e Freire allo sprint dell'ottava tappa del Tour conquistando la seconda vittoria in tre giorni. Brutta caduta per Riccò



    TOLOSA (Francia), 12 luglio 2008 - Mark Cavendish ha vinto l'ottava tappa del Tour de France, la Figeac-Tolosa di 172,5 chilometri. L'inglese del Team Columbia ha battuto allo sprint il compagno di squadra Ciolek e il francese Casper (Agritubel). Quarto Freire; 15° e primo degli italiani Francesco Chicchi. Brutta caduta per Riccò, che è riuscito a chiudere la frazione con i migliori nonostante una contusione al gluteo destro.

    SOTTO LA PIOGGIA - Partono in 170 da Figeac. Mancano all'appello Mauro Facci (Quick Step), i francesi Gadret, Moreau e Jegou, il gigante svedese della Garmin Magnus Backstedt, finito oltre il tempo limite nella tappa di ieri, e ovviamente Manuel Beltran, che ha vinto il poco invidiabile Gran premio della positività. A chi è rimasto bastano poche pedalate per capire che giornata sarà: pioggia, pioggia, pioggia, con tutti i rischi del caso.

    LA FUGA - Lungo le prime côte del percorso la solita bagarre. Il primo è Laurent Lefevere. Ed è proprio lui a innescare la fuga di giornata a cui si aggrappano altri tre uomini: il basco Amets Txurruka (Euskaltel), Jerome Pineau (Bouygues Telecom) e Christophe Riblon (AG2r), altri due francesi. Il picco di popolarità del quartetto viene raggiunto al km 110: 5'25" sul gruppo, margine talmente ampio che Riblon trova anche il tempo di superare un problema ai freni.

    RICCO' GIU' - Per gli italiani la prima settimana del Tour è soprattutto cadute. Negli ultimi due giorni Cunego, oggi Riccò. Il vincitore della tappa di Super Besse finisce a terra a una cinquantina di km da Tolosa insieme a Voigt e Ciolek. I danni sembrano contenuti, ma una contusione al gluteo impedisce al Cobra di rientrare subito, e comunque non prima di un consulto volante con i medici di corsa.

    TUTTI INSIEME - La Liquigas, in prima linea per lanciare Chicchi, fa il suo negli ultimi 30, ma anche Freire manovra i Rabobank in vista del probabile arrivo in volata. L'agonia del quartetto di testa si prolunga fino a un passo dalla grande occasione. Ai -10 Riblon e Lefevere si arrendono; Txurruka e Pineau vanno avanti fino a 3800 metri dall'arrivo. Risucchiati anche loro.

    SUPER MARK - Gli uomini di Cavendish, i più temuti, prendono in mano la situazione. Lovkvist, maglia bianca di miglior giovane della corsa, tira fino ai 1300 metri. Poi lascia la testa a De Jong (Quick Step), che lavora per Steegmans. L'inglesino resta al coperto aspettando il momento buono, che arriva ai 100 metri: progressione devastante, Freire non può rispondere, Casper arranca, Ciolek (secondo) controlla certificando il trionfo della Columbia. Per Cavendish è la nona vittoria stagionale, due delle quali al Giro d'Italia.

    DOMANI - Il menu della nona tappa, da Tolosa a Bagneres de Bigorre (224 km) si addice agli attaccanti di giornata ma può essere teatro di qualche imboscata per la maglia gialla. Il Col de Peyresourde (1569 m) e il Col d'Aspin (1489), entrambi di prima categoria, sono due ostacoli duri seppur lontani dall'arrivo, che verrà raggiunto dai corridori dopo una lunghissima discesa.
     
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    Riccò, un giorno da Pirata


    Il modenese stacca tutti sul Col d'Aspin con un'azione alla Pantani. Kirchen chiude a 1'17". E' il secondo successo in tre giorni, che lo rilancia in classifica generale


    BAGNERES DE BIGORRE (Francia), 13 luglio 2008 - Un'altra giornata indimenticabile per Riccardo Riccò sulle strade del Tour de France. Dopo il successo di Super Besse, il primo in carriera alla Grande Boucle, il modenese della Saunier Duval-Scott si ripete nella nona tappa,la Tolosa-Bagneres de Bigorre di 224 km, con un attacco irresistibile sul Col d'Aspin. Kirchen resta in testa ma perde 1'17" dal modenese.

    L'INIZIO - Kim Kirchen riparte da Tolosa al quarto giorno in maglia gialla. Riccò è invece alle prese con le conseguenze della caduta di ieri. Il modenese non ha l'umore dei giorni migliori, eppure non rinuncia all'idea di combinare qualcosa anche in una tappa di avvicinamento a Tourmalet e Hautacam. Finirà per dare spettacolo.

    EVANS AMMACCATO - Pronti via e partono in tre: Lang (Gerolsteiner), Jalabert (Agritubel) e Kuschynski (Liquigas). Quaranta secondi ai 25, 9'50" ai 42, 13"30" sul Cole de St. Quitterie, la prima côte di una giornata lunghissima. A metà corsa Evans finisce a terra con il compagno di squadra Brandt. Le conseguenze dello scivolone in discesa dopo il Col de Buret (botte al gomito, alla spalla e al ginocchio sinistro) non impediscono all'australiano di rientrare, ma la maschera di sofferenza di Cadel non promette niente di buono per le prossime battaglie.

    PIEPOLI TIRA - Lang saluta la compagnia sul Peyresourde, anche se gli occhi restano incollati sul plotoncino composto dagli uomini di classifica. I fuochi d'artificio esplodono sul Col d'Aspin, 12,3 km al 6,5% di pendenza media. Schumacher si sgancia al secondo chilometro d'ascesa, portandosi dietro Piepoli. Riccò affonda il pugnale sul gruppo dei migliori allungando le posizioni. In fila indiana inseguono Valverde, Kirchen e Pereiro. Ed è proprio il vincitore a tavolino del Tour 2007 a fare ulteriore selezione.

    E PARTE RICCO' - Il secondo affondo fi Piepoli cade ai - 30. Dietro lo scalatore pugliese c'è sempre Riccò, la solita tenaglia della Saunier Duval, quella che abbiamo visto trionfare sulle Tre Cime di Lavaredo al Giro 2007. Preparato il terreno al compagno di squadra Pipeoli si fa da parte. E qui succede qualcosa che ricorda terribilmente le imprese del Pirata. Mani basse sul manubrio, sguardo fisso davanti alla strada, avversari saltati uno dopo l'altro. Riccò sale il Col d'Aspin con un'altra marcia e inghiotte anche Lang, ritrovandosi in testa alla corsa sulla vetta con 1'11" di vantaggio.

    E' FATTA - La lunga discesa verso Bagneres de Bigorre esalta le doti di Nibali, che si porta dietro Lang e insegue il Cobra, che addirittura guadagna qualcosa (1'23" ai - 15). Dietro non c'è accordo. E' il segnale. Riccò chiude la sua splendida cavalcata nel secondo trionfo in tre giorni al Tour, che lo rimette in gioco anche in chiave podio.

    E DOMANI... - Domani una delle tappe più attese, con partenza da Pau: 156 km di alta montagna con il Tourmalet (quota 2115) e l'ascesa finale a Hautacam. Un passo determinante sulla strada verso Parigi.


    GRANDISSIMO :ita: :ita: :ita: :ita: :ita:
     
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  10. toroloco85
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    Altro che Cunego... -_-
     
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    Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Cobraaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
     
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    L'Equipe incorona Riccò
    "Copia conforme di Pantani"



    Per il quotidiano francese la fuga di ieri ha offerto “un’immagine subliminale del Pirata”. Le Figaro parla di "gesto teatrale in cui c’era più fierezza che arroganza". Più caustico Libération, che lo ritrae come “un tipo superbo per brio e sfrontatezza". Oggi aggiornamenti audio in tempo reale dalla corsa



    PARIGI, 14 luglio 2008 – Il Cobra colpisce ancora. Il morso del Cobra. Riccò resta in vetta. Di più: Riccò rivisita Pantani. Sono titoli di trionfo quelli che stampa francese dedica alla vittoria dell’italiano della Saunier Duval nella tappa di ieri. Anche se nessun quotidiano schiva l’ombra del doping. E neanche il diretto interessato.

    FOLLIA – Per l’Equipe, il Tour de France mantiene la sua magia, nonostante i nostalgici e le censure televisive sui malaffari tenuti in sordina. Grazie essenzialmente alla “follia contagiosa e per certi versi assassina che agita Riccardo Riccò, autore di un’offensiva di grande levatura”.

    PANTANI – Inevitabili i paragoni con Marco Pantani, l’idolo di Riccò, nonostante tutto. Per l’Equipe, appunto, la fuga di ieri ha offerto “un’immagine subliminale del Pirata”. Ma secondo il quotidiano, “in questo gesto teatrale c’era più fierezza che arroganza”. Un paragone, comunque, certificato anche dall’accostamento di due foto: una di Pantani nel Giro 2001. L’altra di ieri, con Riccò in fuga. E il titolo recita: "Copia conforme".

    DUBBI – E il resto della stampa fa lo stesso. Nonostante i dubbi e le voci che lo mettono in cima alla lista dei corridori dai valori anomali. Anomalia naturale, riporta Le Figaro, che a mezze parole critica piuttosto “la comunicazione vaga e imprudente dell’Agenzia francese antidoping che lascia adito a speculazioni di ogni tipo", nonostante, ricorda il quotidiano, Riccò finora sia stato controllato cinque volte.

    SFRONTATO – Ma chi è Riccò?, si chiede Libération. “Un tipo superbo per brio e sfrontatezza. Un tipo che al contrario degli altri non schiva le domande e che morde non appena si fa avanti la salita”. Sia quella della Bagnères-de-Bigorre o che quella che porta ai sospetti di doping. “Una vecchia storia”, ricorda Le Parisien, che parla anche di “sublimazione” dell’italiano, contro cui, ieri, non si poteva proprio fare nulla.
     
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    Piepoli finalmente re
    Evans fa sul serio



    La vittoria di Hautacam è il giusto premio per l'impegno dello scalatore pugliese. L'australiano, dopo la caduta e la sofferenza di ieri, conquista un primato che sa d'investitura


    HAUTACAM (Fra), 14 luglio 2008 - La terza vittoria italiana al Tour de France, la seconda consecutiva, esaudisce il desiderio espresso da Riccardo Riccò a Bagneres-de-Bigorre. E' Leonardo Piepoli ad attraversare la linea bianca davanti a un altro compagno di squadra, Juan Josè Cobo. Il Cobra, che alla Saunier Duval-Scott ha regalato già due trionfi, chiude al sesto posto, strappando la maglia bianca ad Andy Schleck e quella a pois a De La Fuente. Il simbolo del primato generale passa invece da Kim Kirchen a Cadel Evans. Per un solo secondo.

    PROFETICO - La scena rubata dalle tv subito dopo il via è la fotografia di quello che accadrà nel pomeriggio. Alejandro Valverde sorride avvicinandosi a Riccò, che alla partenza ha fatto il pieno di flash e autografi. "Oggi vuoi vincere ancora?", fa lo spagnolo. "No, tocca a lui", risponde il modenese indicando Piepoli. E andrà proprio così, anche se il percorso dello scalatore pugliese verso la prima vittoria alla Grande Boucle si rivelerà pieno di ostacoli.

    POZZATO E TOSATTO - La prima fuga si materializza grazie all'azione di un plotoncino fuoriuscito dopo appena 10 km. Cancellara, Dupont, Fothen, Freire, Roy, Di Gregorio e Duque lasciano per strada gli altri 17, tra i quali Pozzato e Tosatto, rimasti in gioco fino al cartello dei 63 km percorsi. I sette oltrepassano Lourdes con una quarantina di secondi di vantaggio, ma attaccano il Tourmalet con un margine dilatato a 9 minuti.

    LA TATTICA DELLA CSC - Di Gregorio, 23 anni da compiere e una lingua "assimilabile" a quella di Riccò, resta al vento per 70 km. La corsa vera è qualche tornante più in là, perché Voigt e Cancellara alzano il ritmo per fiaccare la resistenza dei migliori in vista dell'ultima ascesa. Bjarne Riis e la Csc hanno preparato una trappola che scatta come un orologio. Saltano in breve sia Damiano Cunego che Alejandro Valverde. Schumacher arranca. Menchov, Evans, Kirchen, i fratelli Schleck, Sastre, Kohl, Vladimir Efimkin e Vande Velde reggono, così come il trio della Saunier Duval composto da Riccò, Cobo e Piepoli.

    IL PREMIO DI EVANS - E' probabilmente questo il momento chiave della prima parte del Tour de France. E' qui che Valverde (ora a 4'41" dalla maglia gialla) abbandona il sogno di arrivare a Parigi da re, ed è qui che Cadel Evans firma il suo capolavoro dopo la caduta di domenica e il timore di non farcela. Quel secondo che permette all'australiano di occupare il trono della Grande Boucle è il giusto premio per aver retto il ritmo degli altri big in condizioni precarie.

    CUNEGO - Senza l'impeto d'orgoglio degli ultimi 10 km Damiano Cunego avrebbe chiuso la sua giornata nel modo peggiore. Il veronese è comunque arrivato ad Hautacam con un ritardo di 5'51", e se per il podio le cose si fanno terribilmente complicate, il fatto d'aver superato la crisi nel finale dimostra che per una vittoria di tappa c'è ancora margine.

    GIORNO DI RIPOSO - Riservato il giusto tributo a Piepoli, finalmente numero uno su una cima mitica dopo tantolavoro al servizio dei capitani, resta da chiedersi che fine farà la maglia gialla dopo i tapponi che anticiperanno la crono del penultimo giorno. Evans ha 1" su F. Schleck, 57" su Menchov e 2'29" su Riccò. Di sicuro l'australiano è diventato il grande favorito. Ma i giochi sono davvero ancora aperti. Si riparte mercoledì, dopo il giorno di riposo, da Lannemezan: 167,5 km verso Foix. Mezza montagna. Battaglia totale.
     
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    Tour, una giornata fosca


    L'11ª tappa, vinta allo sprint dal norvegese Arvesen, era iniziata con il fermo per doping dello spagnolo Duenas. Dopodiché la Barloworld ha perso anche il nostro Longo Borghini, fratturatosi in una caduta. E al traguardo un'ammiraglia francese ha ferito alcuni spettatori. Domani si arriva a Narbonne



    FOIX (Francia), 16 luglio 2008 - Di tutto, di più, di più di tutto. La vittoria del norvegese Arvesen sull’austriaco Elmiger e Alessandro Ballan è solo un capitolo, forse neanche l’ultimo, di un’altra giornata maledetta. Cominciata all’alba con il fermo dello spagnolo Duenas, positivo all’antidoping (Epo) nella 4ª tappa, quella a cronometro di Cholet. Proseguita con un doppia caduta: frattura della clavicola sinistra e ritiro di Paolo Longo Borghini, trasportato all’ospedale di Saint-Girons, contusione ed ematoma alla coscia sinistra per il colombiano Felix Cardenas, compagni di Duenas, il secondo compagno di stanza stanotte, costretto all’abbandono dall’intervento del medico del Tour, Gerard Porte. E intristita ancora di più dall’incidente all’arrivo, quando l’ammiraglia della squadra francese Ag2R ha tamponato una transenna, investendo due adulti e due ragazzi. Immediatamente trasportati in ospedale per accertamenti, i 4 spettatori non sono in pericolo di vita: si sospettano fratture e contusioni.

    IL VINCITORE - Kurt-Asle Arvesen, 33 anni, case in Lussemburgo e a Manerba sul Garda, club di tifosi a Vallio Terme, aveva già vinto al Giro 2007, ma giudica questa la sua vittoria più grande: "Avevo una paura terribile di arrivare secondo. Sono partito in testa, ho resistito, ho vinto di tanto così, pochi centimetri. Finora avevo aiutato Frank Schleck e Carlos Sastre, questa è stata la mia prima occasione. Siamo concentrati su Parigi, guardiamo alle Alpi con fiducia".

    I BATTUTI - Ballan, terzo, sa di aver sprecato una grande occasione: "Era una giornata di fughe. E’ stato importante entrare in quella giusta. L’attacco del francese Moinard sul Col de Portel ha scombinato i miei piani. E così non ho potuto fare quello che volevo: attaccare più tardi. Quando sono scattati Arvesen e Elmiger, ai -3, mi sono riportato sotto da solo, ed è stato un grande sforzo. Sapevo che erano tutti e due veloci, ho cercato di anticiparli in curva, prendendola stretta, ma ho sbandato, e per rimanere in equilibrio ho perso spazio. Poi ho cercato di rimontare, ma era troppo tardi. Se solo fossi riuscito in curva a tenere la ruota di Arvesen, poi forse l’avrei saltato. Peccato. Ma ci riproverò. La condizione è buona". Pippo Pozzato, settimo, sa di aver sprecato anche lui: "Sto bene, ci ho provato, sono riuscito a riagganciarmi alla fuga, sul Col de Portel, prima categoria, ho anche fatto il passo. Sapevo che, all’arrivo, sarei stato il più controllato. Temevo Fedrigo. Quando sono andati via Arvesen e Elmiger, e poi anche Ballan, non ho trovato collaborazione". Pozzato è tornato su un’antica polemica con Beppe Saronni, team manager della squadra di Ballan: "Stavolta non potrà dire, com’era successo al Fiandre, che sono andato a riprendere il suo corridore". Evans, primo giorno in maglia gialla: "Ieri ho passato tre ore con l’osteopata, oggi mi sono sentito bene. La nostra tattica è difendere, difendere, difendere. E la squadra ha lavorato alla grande".

    Domani da Lavelanet a Narbonne, 168,5 km di saliscendi nella prima parte, pianura nella seconda, più ipotesi fuga che volata. Previsti nuvole e vento. E magari non un’altra tempesta di doping.
     
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    Epo, anche Riccò positivo



    Il sito internet de L'Equipe annuncia: "Tracce di Epo nelle urine del corridore italiano. I controlli risalgono al 3 e al 4 luglio". Il modenese aveva vinto a Super Besse e a Bagneres de Bigorre



    LAVELANET, 17 luglio 2008 - Il sito de L'Equipe ha appena inserito nella sua home page questa notizia: "Riccardo Riccò positivo. Tracce di Epo di terza generazione nelle urine dopo i controlli effettuati tra il 3 e il 4 luglio". Il modenese è attualmente nono in classifica con 2'29" di ritardo dalla maglia gialla. In questo Tour de France ha vinto le tappe di Super Besse il 10 lgulio e di Bagneres de Bigorre quattro giorni dopo.
    L'Agenzia francese per la lotta al doping, l'organo che si occupa dei controlli, aveva già testato il corridore della Saunier Duval diverse volte, tre prima della partenza e una dopo l'arrivo solo nella prima settimana della Grande Boucle.
     
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566 replies since 20/10/2007, 13:09   4801 views
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