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    Finalmente Cicinho

    Felicità è giocare nella Roma. In questa Roma. Lo ha scoperto anche Cicinho. Al brasiliano è bastato poco più di un mese per capire di essere capitato nella città giusta, nella squadra giusta, quella perfetta per diventare il migliore esterno destro di difesa del mondo. Era quello che sperava quando Doni lo chiamava a Madrid spiegandogli la bellezza di un gruppo unito come non mai. E a Trigoria ha trovato solo conferme. Compagni dalle grandi qualità tecniche ed umane, una squadra che gioca a memoria e, soprattutto, un tecnico capace di tirare fuori il meglio da ciascuno dei suoi giocatori. Lui ci ha messo poco a sentirsi a casa e già si sta inserendo nei meccanismi di gioco voluti da Spalletti.

    Mercoledì a Firenze Cicinho ha fatto capire a tutti che, acquistandolo, la Roma non ha preso solo un nome per scaldare il pubblico, ma un grande giocatore. Una bella dimostrazione di personalità dopo le critiche ricevute al termine della partita contro la Juve. Protagonista due volte in negativo, prima per l’ingenuità in occasione del fallo da rigore su Nedved, poi (e lì di colpe ne aveva ben poche) con la rimessa laterale invertita che aveva portato al 2-2 finale.


     
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    Spalletti vuol dimenticare subito la batosta: "Ora serve una pronta reazione"


    La Roma è uscita pesantemente sconfitta dal big-match di questa sera contro l'Inter, anticipo della 6ª giornata di serie A. Una bella batosta il 4-1 subito dai giallorossi... "Non dobbiamo portarci dentro questa partita - ha dichiarato ai microfoni di Sky Luciano Spalletti - Dobbiamo sapere usare questa amarezza per sapere cosa fare in momenti simili, ma dobbiamo reagire subito. L'espulsione di Giuly e il goal di Ibrahimovic sono stati fondamentali. Contro una squadra come l'Inter non puoi sopperire a queste cose".

    Il tecnico della Roma rende merito anche alla scelta di Mancini di schierare Ibrahimovic unica punta... "Se avessero avuto due punte ci sarebbe stato da scalare meno - ha detto Spalletti - Invece così c'era sempre da uscire con un centrale. Dopo il pareggio siamo andati a fare gli sbarazzini, come successe l'anno scorso a Manchester, per fare subito il secondo goal, invece di aspettare un attimo e leggere la nuova situazione. Comunque, sono cose che capitano, e anche questa dovrà servire a migliorare. La squadra però ci ha comunque messo voglia e personalità".
     
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  3. 619fran
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    "Roma perde il suo impero" I tabloid esaltano Rooney



    Sui giornali inglesi grande risalto alla vittoria del Manchester sui giallorossi e al volto insanguinato di Ronaldo dopo la gomitata di Vucinic. Ma sul rigore non concesso a Mancini solo poche righe

    LONDRA (Inghilterra), 3 ottobre 2007 - Il ritorno al gol di Rooney e la faccia insanguinata di Cristiano Ronaldo: sono questi i temi caldi del dopo Manchester-Roma sulla stampa inglese. Ovviamente, è alla rete del numero 10 dei Red Devils, la prima dopo cinque mesi, che viene riservato lo spazio maggiore, con titoli dal tono entusiastico "Rooman Emperor" del "Sun" ai celebrativi "Roo Beauty!" ("Bellezza Rooney") del "Daily Mail" e "Roo Back in Groove" ("Rooney torna alla ruotine") del "Daily Star" .

    POCHI GOL - Più compassati gli altri giornali: "Rooney opens his account to edge out Roma" (più o meno, "Rooney apre il suo conto per buttare fuori la Roma") del "Guardian" , "Rooney keeps United on corse against Roma" ("Rooney tiene lo United in corsa contro la Roma") del "Times" e "Rooney fires his first goal of the season to rescue flickering United" ("Rooney segna il primo gol della stagione per salvare un tremolante United") dell’"Independent" , che punta poi l’accento sull’ennesima, striminzita vittoria dei ragazzi di Sir Alex Ferguson, ormai abituati a portare a casa il massimo del risultato con il minimo del punteggio (la sesta volta in otto partite). Un andazzo che il tecnico giura non essere legato a un cambiamento tattico: "E’ una malattia, ma stiamo cercando il vaccino – ha ironizzato Ferguson - . Comunque non sono preoccupato, perché i gol arriveranno".

    E IL RIGORE? - Per la verità, oltre alla prodezza di Rooney, in campo si è visto anche un rigore per la Roma (fallo di Carrick su Mancini) non concesso dall’arbitro. Ma le sacrosante recriminazioni giallorosse meritano giusto due righe, che si perdono nell’inchiostro dei commenti che esaltano il cinismo del Manchester United, bravissimo a capitalizzare il guizzo del suo attaccante.

    SANGUE - Alla faccia esultante di Rooney si contrappone quella insanguinata di Cristiano Ronaldo, con l’arcata sopraccigliare aperta da una gomitata di Vucinic, che il talento portoghese dice essere stata volontaria. Un’immagine perfetta per i tabloid, sempre alla ricerca della foto ad effetto per catturare l’attenzione e del gioco di parole a corredo. E così, se il "Daily Mirror" titola "Bloody Disgrace" (ovvero, "Vergogna di sangue") e sbatte a tutta pagina il bel volto imbrattato di rosso del numero 7 dello United, il "Sun" non è da meno e nelle pagine interne parla di "Red Ron fury at elbow" ("La furia rossa di Ronaldo per la gomitata"), spiegando poi che al giocatore sono stati applicati quattro punti di sutura al sopracciglio per chiudere la ferita. Solo ieri Ronaldo aveva rivelato alcuni retroscena non propriamente eleganti della famosa disfatta dell’aprile scorso, quando la Roma perse 7-1 all’Old Trafford: stando al racconto del portoghese, ci fu un giallorosso che lo supplicò di non infierire quando il risultato era già sul 6-0.



    Aquilani, due mesi di stop


    Il centrocampista era uscito dall'Old Trafford in barella per un problema muscolare. In attesa di ulteriori esami, lo staff medico della Roma parla di una ricaduta di "un vecchio problema, non dell'infortunio dell'anno scorso"


    ROMA, 3 ottobre 2007 – Per Alberto Aquilani si profilano almeno due mesi di stop. Nell'infortunio subito ieri contro il Manchester il centrocampista giallorosso si è prodotto una lesione muscolare di secondo grado, ha spiegato il medico della Roma, Mario Brozzi, poco prima dell'imbarco della squadra sull'aereo di ritorno per l'Italia. "Alberto sta meglio di ieri, gli stiamo facendo un trattamento particolare" ha spiegato il medico. Appena arrivato a Roma Aquilani sarà sottoposto a un'ecografia per verificare l'entità dell'infortunio: "Non è lo stesso infortunio dell'anno scorso - ha concluso il medico - credo sia una ricaduta di un vecchio problema". Della comitiva giallorossa l'unico che non è partito è Daniele De Rossi, rimasto in Inghilterra per girare uno spot. Nel pomeriggio la squadra si allenerà, in vista del match di domenica col Parma.

    L'INFORTUNIO - Oltre al danno la beffa. Perché ai postumi di una sconfitta tanto bruciante quanto evitabile (con maggior precisione sotto rete e un pizzico di fortuna in più) si somma ora l’apprensione per le condizioni di Alberto Aquilani, uno dei pilastri della Roma di questa stagione. Il centrocampista, che era rimasto in forse fino all’ultimo proprio perché in imperfette condizioni fisiche, è uscito ieri contro il Manchester, in barella tra le lacrime, al 14’ del secondo tempo, sul risultato di 0-0. Un tiro, una fitta, il buio. Oggi una Tac stabilirà tipologia ed entità del guaio muscolare, ma il rischio che si tratti di un infortunio serio è altissimo. Per lui si prospetta un lungo stop, come ha fatto capire Luciano Spalletti: “Sta male. Lui stesso ha sentito lo strappo del muscolo all'inserzione del quadricipite. Ha proprio sentito la botta. Siamo tutti dispiaciuti per lui, ora aspettiamo gli esami”.

    PRIMA DIAGNOSI - Lo staff medico della Roma parla di una lesione al retto femorale della coscia destra. Nell'ambiente giallorosso c'è molta preoccupazione, anche perché per il giocatore potrebbe trattarsi di una ricaduta. L'anno scorso riportò lo stesso infortunio, sempre nello stesso punto, e l'azzurro fu costretto a restare fuori quasi sei mesi. Una brutta tegola per Spalletti e la Roma, che ha già l'infermeria piena per i k.o. a ripetizione prima di Cassetti, poi di Taddei e Panucci.
     
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    Totti chiede scusa (in inglese) alla tifosa colpita: "I apologize"


    Ricordate la tifosa colpita a Roma durante gli incidenti tra tifosi del Manchester United e le forze dell'ordine? Ieri pomeriggio, durante uno speciale BBC sulla partita dell'Old Trafford, Francesco Totti ha inteso chiedere scusa in lingua madre alla signora Carly Lyes.

    "I apologize", ha detto il numero dieci giallorosso che ha poi voluto invitare la signora al match.

    "E' un bel gesto daparte del giocatore - ha affermato la signora Lyes - anche se penso che non dovrebbero essere i giocatoria chiedere scusa ma i dirigenti della Roma, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza, e la polizia, che ancora si rifiuta di riconoscerela propria responsabilità e dà la colpa a ’hooligan’ inglesi".

     
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    Juan svela perchè ha scelto la Roma: "Semplice, è tra le big d'Europa.."

    E' diventato ben presto uno dei beniamini della curva giallorossa: arrivato in estate dal Leverkusen per sostituire Chivu, il brasiliano Juan ha rapidamente (e senza troppi sforzi) preso il posto del rumeno nel cuore dei tifosi.

    Ora, dopo qualche mese, il difensore può svelare, ai microfoni di Rsdio Centro Suono, cosa lo ha spinto ad accettare la squadra di Spalletti: "Non è stato difficile - spiega - si tratta di una delle big d'Europa e ho accettato subito. Qui mi trovo benissimo, è stata una scelta azzeccata: conoscevo già alcuni brasiliani e la cosa mi ha agevolato. Prometto al pubblico che faremo di tutto per portare in alto il nome della Roma".


    A Roma saranno contenti, sentite Chivu: "Ho scelto l'Inter così potevo lottare per traguardi ambiziosi"


    Ma la Roma non ha lottato per scudetto e Champions, l'anno scorso? A giudicare dalle parole di Christian Chivu, non si direbbe: "L'Inter ha ambizioni e programmi diversi da quelli cui ero abituato in maglia giallorossa. Per questo ho voluto recuperare a tutti i costi contro il PSV, sentivo di poter essere importante per il gruppo".

    Confessione rilasciata dal rumeno ai microfoni di Sky, cui il difensore ha spiegato: "Anche nella Capitale lottavo per certi traguardi, ma qui è tutto diverso: a 27 anni, volevo nutrire certe ambizioni e ho scelto la maglia nerazzurra da subito. Anzi, spero di finire qui la carriera".

    Chivu risponde anche a chi lo accusa di essere avvezzo agli infortuni e poco 'difensore': "Per natura, c'è chi è più predisposto a certi traumi e questo è il mio caso - spiega il difensore - è vero anche che sono portato ad attaccare, fin dai tempi in cui giocavo nel mio paese avevo questo vizio o virtù, a seconda delle opinioni. Comunque qui ci pensa Ibra, è il solito fenomeno. Ma non vincerà il Pallone d'Oro, lo daranno a un milanista per la vittoria in Champions".
     
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    Spalletti carica i suoi in vista del Parma e sulla querelle con Panucci è chiaro: "Se ci sono panni sporchi è bene lavarli"


    Domani la Roma andrà a far visita al Parma, per una partita che, dopo le sconfitte con Inter e Manchester United, per i giallorossi sarà bene vincere per evitare pericolosi contracolpi psicologici e rimettersi subito sulla strada giusta.

    "Non sarà però semplice vincere al Tardini - ha detto in conferenza stampa il tecnico dei capitolini, Luciano Spalletti - Loro sono in un buon momento, hanno perso con l'Udinese ma disputando un'ottima gara. Insomma, è una partita insidiosa, ma i ragazzi lo sanno e giocheranno con grande attenzione. In questo momento siamo tutti sotto esame, me compreso".

    Alcuni temi gettano qualche ombra in casa Roma. La situazione di Mancini, con le voci su una sua possibile partenza, e le polemiche con Panucci... "Mancini sta facendo il suo campionato e io lo vedo tranquillo - ha detto Spalletti - Sta pian piano ritrovando la sua condizione. Certo, lo infastidisce il fatto di non riuscire ancora a fare tutto quello di cui è capace, ma col lavoro tornerà presto al meglio. Panucci? Con lui abbiamo chiarito tutto, non c'è nessun problema ed ha da parte mia la stessa considerazione degli altri. Credo che Christian abbia usato un'espressione poco appropriata parlando di panni sporchi. Perchè se ci sono panni sporchi è bene lavarli e stenderli, sennò fanno la muffa".

    "Le critiche dopo le ultime partite? Non ci infastidiscono per nulla - ha continuato il tecnico giallorosso - Anche queste servono a crescere. Comunque sia, credo anche che non si dovrebbero creare tensioni particolari, anche perchè a parte i risultati le prestazioni sono state buone. Dobbiamo continuare su questa strada, lavorando sempre concentrati e cercando di migliorare sempre. Come non si doveva essere troppo euforici all'inizio del campionato, quando tutto andava alla perfezione, ora non ci si deve deprimere perchè ci sono mancati un paio di risultati".
     
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    Esposito: «Roma, adesso mi conoscerai»


    Esposito, domani potrebbe toccare a lei... «C’è questa possibilità, anche se Spalletti la formazione la comunica ai giocatori poco prima dell’inizio della partita. Se avrò questa possibilità spero di dare il mio contributo».

    Che momento sta attraversando la Roma? «Veniamo da tre partite contro Fiorentina, Inter e Manchester nelle quali meritavamo di più e invece abbiamo raccolto appena un punto. Ma non è stato sbagliato l’approccio, a Manchester siamo stato sfortunati. Gli episodi ci hanno un po’ condizionato, ma non vedo preoccupazioni nel gruppo».

    Se ripensa a quel tiro sbagliato all’Old Trafford... «Ho provato una grande delusione. Ma a rivedere l’azione mi sono reso conto che quello era l’unico modo di calciare in porta, all’angolo opposto a quello del portiere. Per me e per la squadra sarebbe stato un gol importante, spero di rifarmi al più presto».

    E’ una Roma che può lottare per lo scudetto? «Il campionato è molto equilibrato, ci sono alcune squadre più forti e tra queste c’è la Roma. Siamo consapevoli della nostra forza e delle nostre qualità. Non sarà facile, ma con squadre come Inter, Milan e Juventus la Roma può competere alla pari».

    Alla Roma con un anno di ritardo. Ha qualche rimpianto? «Nella passata stagione c’era stata la possibilità di questo trasferimento, ma poi saltò. Però se la Roma mi ha cercato ancora, nonostante l’infortunio, vuol dire che ha creduto in me e spero di ripagare questa grande dimostrazione di fiducia».

     
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  8. ©G¤øƒy™®
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    Se segna Totti è quasi vittoria

    Mai come oggi pomeriggio al Tardini i tifosi giallorossi dovranno fare il tifo per un gol di Francesco Totti. Il motivo? Semplice. Quando il capitano segna con il Parma, nove volte su dieci la Roma vince. La squadra emiliana è infatti quella a cui Totti ha segnato di più nella sua carriera: ha infatti realizzato 10 gol in campionato (più uno in Coppa Italia lo scorso anno) e la Roma ha ottenuto 9 vittorie e un pareggio. Proprio al Parma sono legati alcuni dei ricordi calcistici più belli di Francesco e della Roma.

    Il 17 giugno del 2001 c'era la firma del capitano sul 3-1 (suo il primo gol) che ha regalato il terzo scudetto alla Roma. Ma non solo, perché sempre al Parma Francesco ha realizzato una importantissima doppietta. Il 19 dicembre 2004 (Roma-Parma 5-1) allo stadio Olimpico è entrato nella storia giallorossa superando Roberto Pruzzo in vetta alla classifica cannonieri dei giocatori della Roma di tutti i tempi.

    Se Francesco riuscisse a segnare oggi, raggiungerebbe poi un altro importante traguardo, quello delle 50 reti realizzate in trasferta. Adesso è fermo a 49 e quale avversario migliore del Parma per festeggiare un altro "piccolo" record, l'ennesimo della sua carriera?

    Anche per questo motivo sarebbe giusto che oggi a segnare sia proprio il capitano, che dopo potrà sfruttare la sosta del campionato per recuperare la forma migliore. Non è un mistero infatti che avrebbe bisogno di un po' di giorni di riposo: i soliti problemi alla schiena e un risentimento ai flessori della coscia destra gli hanno impedito di allenarsi con regolarità negli ultimi tempi. Per questo Spalletti oggi gli chiederà di nuovo di stringere i denti, come ha fatto finora, e magari di segnare l'ennesimo gol al Parma, che nove volte su dieci per la Roma vuol dire vittoria.
     
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  9. 619fran
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    "Totti smetterà a 35 anni"



    Ilary Blasi parla a Grazia del futuro del marito: "Credo giocherà fino a 35 anni poi resterà nella Roma, ma non come allenatore. Tempo per vederci c'è, ma mi mancano un po' i fine settimana"


    ROMA, 9 ottobre 2007 - "Io e Francesco? Il tempo per vederci c'è, perché‚ lui si allena quasi sempre alla mattina e per pranzo è a casa con noi. Quello che manca è il tempo per programmare un viaggio, un weekend. Ma ci sarà quando Francesco smetterà di giocare, credo a 35 anni". Una rivelazione che Ilary Blasi, moglie del campione della Roma Francesco Totti, affida alle pagine di Grazia, il settimanale in edicola domani.

    FIGLI - Da parte dell'ex letterina nessun dubbio su quale sia il futuro professionale del marito dopo che avrà appeso le scarpe al chiodo: "Credo che rimarrà nella Roma, ma non come allenatore. Così dice lui". Dalle parole della presentatrice emerge un avvenire già scritto per il primogenito Cristian ("Farà di sicuro il calciatore"), mentre quando si parla di Chanel, nata cinque mesi fa, un futuro in televisione non sembra la soluzione più gradita ("Se mi chiedesse di fare la velina non potrei certo fermarla. Farà ciò che vuole, ma solo quando sarà maggiorenne e diplomata").

    POLITICA - Sull'ipotesi di avere cinque figli Ilary invece glissa: "Sono diventata mamma a 24 anni e ho avuto la fortuna di avere un maschio e una femmina, come desideravo. Non escludo nulla, ma per ora vorrei aspettare un po' prima di fare il terzo. Mi godo questo momento e poi si vedrà". Infine, la Blasi replica seccamente a chi avanza l'ipotesi di una rivalità politica tra lei e il marito: "Io di destra e lui di sinistra? Non è vero, ognuno ha le proprie opinioni, ma non siamo schierati politicamente".
     
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    Totti: «Gol dedicati ai Sensi»

    "Questo record di gol per me ha un significato importante e lo dedico al presidente e a Rosella Sensi perché rappresentano sicuramente il presente e il futuro della Roma. Il presidente anche quando non è allo stadio lo sentiamo sempre vicino come primo tifoso di questa squadra. Franco Sensi è una delle poche persone che ho conosciuto nel calcio che stabilisce un rapporto prima umano e poi professionale con i calciatori trattandoli sempre come figli, con un rimprovero se è necessario e con un abbraccio nei momenti di difficoltà e di gioia. Nei suoi comportamenti rispecchia il vero tifoso romanista. Un uomo dai profondi valori morali che è difficile riscontrare nel calcio di oggi. Rosella la considero, oltre che l’amministratore delegato della società, anche una persona con la quale sono cresciuto durante la mia carriera professionale. Mi sembra ieri quando giocavo a carte con lei nei ritiri precampionato di Kapfenberg per passare il tempo nei momenti liberi e oggi ci ritroviamo ad essere lei al vertice della società e a rappresentare un ruolo importante come vice presidente vicario della Lega in un mondo prettamente maschile e io il capitano della Roma..."

    "...la lotta per lo scudetto è molto equilibrata. L’Inter, a parte un avvio un po’ difficile, resta una grande squadra, la Juventus ha dalla sua parte la tradizione e la mentalità vincente, il Milan tornerà in gioco e la Fiorentina, che ha un impegno internazionale meno gravoso con la Coppa Uefa, può tentare di inserirsi al vertice. Ma anche le piccole possono mettere in difficoltà chiunque, soprattutto nei momenti in cui ci sarà la Champions League".
     
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    Briatore strizza l'occhio al capitano giallorosso: "Se Totti volesse finire la sua carriera in Inghilterra..."


    Il nuovo patron del Queen’s Park Rangers, Flavio Briatore, non nasconde il suo sogno (probabilmente irrealizzabile) di far giocare nella sua squadra Francesco Totti.

    Il team manager della Renault ai microfoni di Radio Monte Carlo, alla domanda “Chi ruberesti al calcio italiano?” ha risposto senza nessuna esitazione: “Se Francesco Totti volesse finire la sua carriera in Inghilterra saremmo molto molto felici che lo facesse per la mia squadra”.
     
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    Spalletti non sa proprio individuare la soluzione migliore : "E' bello avere lo stadio pieno, ma se ciò comporta il rischio di incidenti..."


    Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, dopo la lettera nella quale manifestava tutto il proprio dispiacere per l'assenza dei sostenitori partenopei al match in programma sabato tra Roma e Napoli, ha oggi commentato l'ipotesi che all'Olimpico possano entrare soltanto gli abbonati giallorossi:

    "Non so se sia la soluzione più adatta - ha detto Spalletti - , ma non spetta a me valutare. E' davvero un peccato rinunciare allo spettacolo al quale danno vita 70.000 persone sugli spalti, ma sicuramente è più importante ridurre il numero degli incidenti e, su questo punto, bisogna riconoscere l'ottimo lavoro svolto dall'Osservatorio. Se c'è il rischio di scontri è necessario trovare dei rimedi, anche se questi comportano delle limitazioni".

     
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  13. ©G¤øƒy™®
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    Roma, dimenticati Amauri: almeno fino a giugno...


    Fino a giugno, Amauri non si muoverà da Palermo: è questo il concetto che sembra trasparire in modo inequivocabile dalla bocca del procuratore del calciatore, Mariano Grimaldi. Intervenuto a Radio Kiss Napoli, l'agente ha per ora chiuso la porta a discorsi di altro genere.

    "Sicuramente il ragazzo resterà a Palermo sino a giugno perchè si è prefissato di mandare in Champions la sua attuale squadra e proverà a farlo nonostante la concorrenza - ha spiegato - è chiaro tuttavia che i tanti attestati di stima ci rendano orgogliosi e li stiamo valutando".

    Grimaldi ha però smentito la possibilità che Amauri diventi italiano a breve: "L'iter è stato avviato ma la nostra burocrazia è notoriamente lenta: non so davvero quanto tempo ci vorrà, credo non poco...".
     
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  14. 619fran
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    Totti spettacolo in partitella

    20 ottobre 2007 - Doni e Juan a nanna, Taddei, Esposito e Aquilani a curarsi, Totti in grande forma. La vigilia della Roma, dopo dieci giorni di passione per le questione relative all’ordine pubblico – l’Olimpico domani aprirà i cancelli solo agli abbonati, è scivolata tranquilla. Nell’allenamento del mattino, riscaldamento, schemi offensivi, calci piazzati e partitella. Novità del giorno: Cassetti provato al centro della difesa. Le due squadre: in maglia verde, Zotti, Mexes, Cassetti, Cicinho, Antunes, De Rossi, Perrotta, Mancini, Vucinic e Totti, in casacca nera Curci (Bertagnoli), Tonetto, Ferrari, Barusso, Panucci, Pizarro, Brighi, Unal, Giuly e Delvecchio. Totti spettacolo: ha segnato un bellissimo gol in slalom. Alla fine della partitella, De Rossi e Vucinic hanno provato punizioni con la barriera. Per la gara di domani, out Taddei, Aquilani ed Esposito. Rinviata a domani mattina la decisione se utilizzare o meno Doni e Juan, rientrati dal Brasile, via Parigi, solo ieri pomeriggio. I due, in ogni caso, sono stati convocati. Spalletti potrebbe utilizzare uno dei due brasiliani – più Doni che Juan – e, in attacco, il trio composto da Mancini, Giuly e Vucinic. Non è però da eludere un recupero lampo di Perrotta, dopo la distorsione al ginocchio in Parma-Roma. Squadra in ritiro facoltativo: rispettata la regola dell’ultimo anno. Spalletti ha parlato della sua lettera aperta ai tifosi ("l’ho fatto per senso di responsabilità e perché avevo sentito la necessità di esprimere le mie idee. Non è vero che la Roma non abbia gradito: anzi, i dirigenti mi hanno fatto i complimenti"), ha ribadito il suo disappunto per uno stadio semivuoto ("il calcio senza tifosi è un calcio surreale. Per una squadra come la nostra, che ha traguardi importanti, il sostegno dei tifosi è importante") e ha spiegato che domani bisogna vincere e basta ("dobbiamo vincere le partite e se riusciamo a sviluppare le nostre qualità non avremo difficoltà. Spesso dipende da noi. Dobbiamo essere ambiziosi, l'Inter ha già messo un piccolo margine sulle inseguitrici e quando squadre di questo livello prendono molti punti di distacco poi diventa difficile riprenderle").
     
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  15. ~Spyder~
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    Bronzetti: «Mancini resta» (Il Romanista)

    Ernesto Bronzetti, a Milano c’è il derby del suo cuore. «Beh, che io sia tifoso del Milan non c’è dubbio. E tolto il Milan tifo per la Roma, è anche la squadra della città in cui abito. Ma ora sono a Madrid, non sarò allo stadio».

    Lei fa il mercato per il Milan e da un po’ anche per la Roma. «Ma no, non lo faccio io il mercato per la Roma. Sono semplicemente un amico di Rosella, di Pradè e di Bruno Conti».

    Quest’anno l’ha fatto lei. «È stato un caso, dovuto alle contingenze. Sono stato contattato per la vicenda Chivu e da lì è nato tutto. Se poi Pradè mi chiama e mi chiede una consulenza per qualcosa sono sempre pronto. Tanto non andrò mai in competizione con il Milan».

    Magari va via Mancini? «Ho sentito Veloz stamattina (ieri mattina, ndr), m’ha detto che Mancini resta volentieri. Del resto lui è un ragazzo intelligente e sa che meglio di Roma per uno come lui c’è poco. E poi la Roma mi ha sempre detto che giocatori di questo valore non si vendono».

    Sta difendendo Cicinho? «Non ha bisogno della mia difesa. Diamogli un po’ di tempo. Sennò farà la fine di tanti fenomeni come Vieira, Henry, Roberto Carlos. Quanti altri ne vogliamo bocciare?».

     
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18383 replies since 28/6/2007, 10:42   175903 views
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